Penultima puntata, Diego e calciomercato
La puntata odierna di Zai.time, nel giorno dell'Epifania per non lasciarvi mai...
9 giugno 2022
GIOVEDI 9 giugno (Diego)
15.00-15.15 Il tema del giorno + goal onu
15.15-15.30 Diego, chiacchiere in studio
15.30-15.45 Tendenze
15.45-16.00 Indie Break estero
TEMA DEL GIORNO
Il presidente del Consiglio Mario Draghi è a Parigi, dove oggi presiederà una riunione dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e ieri ha visto il presidente francese Emmanuel Macron. Secondo il Corriere della Sera, si conferma una sintonia totale tra i due leader, che guidano i Paesi europei più interessati, con la Germania, a non rinunciare al dialogo con i russi per accelerare la possibilità di un cessate il fuoco.
È quello che si può definire il fronte europeo trattativista, contrapposto al fronte europeo oltranzista — Est e baltici — guidato dagli inglesi in funzione antirussa ma anche antifrancese, antitedesca e antieuropea. L’interesse italiano, secondo il quotidiano, è stare nel primo fronte per vari motivi, dalla tenuta della maggioranza all’appoggio franco-tedesco senza il quale il tetto al prezzo del gas e un Recovery Fund postbellico saranno impossibili. D’altronde, i sogni degli oltranzisti di ricacciare i russi, riprendere Donbass e Crimea, per ora vanno incontro ad amare verifiche con la realtà.
GOAL ONU
Ve l’avevamo anticipato ieri: è ufficiale lo stop del Parlamento europeo alla vendita dei veicoli alimentati a benzina o diesel, a partire dal 2035. L’Europarlamento, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato la proposta della Commissione europea di porre fine alla vendita di auto nuove a benzina e diesel nel 2035. Si tratta del primo sì al «Fit for 55», il pacchetto di regole che dovrà portare al taglio del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto al 1990, in modo da raggiungere nel 2050 la neutralità climatica (ovvero la riduzione al minimo delle emissioni e la compensazione di quelle residue con misure per la protezione del clima). Ora inizia un «trilogo», un negoziato informale a tre (Parlamento, Commissione e Consiglio europeo). Naturalmente, tutto ciò non avverrà senza conseguenze: il problema è in particolare la ricaduta sull’occupazione nel settore auto. C’è poi la questione della produzione pulita di energia e quella legata alla produzione e allo smaltimento delle batterie. In Italia Stellantis ha deciso la conversione dello stabilimento di Termoli in fabbrica di batterie.
I produttori chiedono più tempo prima di vietare le nuove immatricolazioni di auto con motore endotermico (benzina, diesel, ibride) mentre si parla di norma «salva-Ferrari», quella che prolunga la deroga alle regole sulle emissioni per i produttori di nicchia (da mille a 10 mila auto all’anno e dai mille a 22 mila furgoni all’anno). A spingerla e a votarla tutti (astenuti i 5 Stelle) sono stati gli eurodeputati italiani, «con il chiaro obiettivo di salvaguardare la produzione di supercar nella motor valley dell’Emilia-Romagna, in particolare quelle del Cavallino e della Lamborghini», spiega Claudio Del Frate.
DIEGO
Bilancio anno scolastico
Commento calciomercato Serie A