“Scriviamoci di più”, quando la scrittura genera inclusione
Il concorso letterario che crea "compagni di penna" e partecipazione della diversità
Serena Cecconi | 12 ottobre 2018

Quest’anno il Bando del MIUR relativo alla Legge n. 440/97, che come è noto prevede l’impegno di fondi per l’ampliamento dell’offerta formativa nelle scuole, aveva tra gli assi d’intervento “l’educazione al volontariato, all’impegno sociale e alla cultura del dono e della solidarietà”. Da questi obiettivi nasce il progetto “Scriviamoci di più” concorso letterario che l’Istituto Papareschi di Roma, in rete con l’Istituto Telesia di Telese Terme (BN)  ha sviluppato in collaborazione con il Cepell (Centro per il Libro e la Lettura – MIBACT) promotore del concorso letterario “Scriviamoci”.
“Scriviamoci di più” è la versione ‘aumentata’ dello storico concorso, vincitore del Bando si propone di avvicinare gli studenti alla scrittura creativa creando oc­casioni nuove di visione e partecipazione della diversità. Il percorso prevedrà una fase propedeutica finalizzata alla forma­zione di coppie di autori, “compagni di penna” di cui un alunno disabile, che insieme vivranno esperienze e sensazioni poi tradotte in racconti letterari che saranno editati e pubblicati.

Attraverso questa esperienza si vuole favorire la conoscenza re­ciproca pertanto, prima della stesura del racconto è prevista una fase propedeutica di frequentazione della coppia, che probabilmente appartiene allo stesso Istituto ma non alla stessa classe. Il tutto sarà documentato tramite fotografie, diari e video, che in una sorta di backstage consentiranno di raccontare il percorso fino alla stesura finale della storia.

Al progetto hanno aderito diversi soggetti tra cui Mandragola, Culturmedia, Opengroup e Ansa per offrire il massimo supporto coinvolgendo giornalisti, autori ed esperti di comunicazione affinché gli studenti siano stimolati e seguiti nel lavoro documentando e suggerendo letture o visione di film.

Due mondi si incontreranno, impareranno a comunicare e trasferire pensieri e creatività, a mettersi uno nella mente dell’ altro. La mimica, la prossemica e delle po­sture, dei sorrisi e dei bronci, dei gesti e dei movimenti, dei simboli visivi e delle immagini diventeranno corredo del racconto scritto e leggeremo come saranno ‘tradotte’ nella piena condivisione. A conclusione di questo viaggio creativo, grazie al coordinamento della Khema, società impegnata nello sviluppo di progetti per il Terzo Settore, saranno premiati i vincitori del concorso in una cerimonia pubblica che si svolgerà a Roma dove sarà diffusa la pubblicazione con la raccolta dei racconti.

I numeri sono interessanti: 100 giovani be­neficeranno degli interventi formativi; 90.000 saranno raggiunti dalla campagna di comunicazione attraverso la rivista Zai.net Lab e i social media e 200 parteciperanno all’evento finale di premiazione in cui saranno coinvolti i principali organi di stampa e le autorità.