Note da decifrare
Per qualcuno la musica può diventare il lavoro della vita. Ecco dove si formano i professionisti del pentagramma. Alla scoperta dei Conservatori
Redazione | 10 dicembre 2013
I Conservatori appartengono alle istituzioni Afam (Alta formazione artistica e musicale), ovvero sono percorsi equiparati a quelli universitari, e rilasciano diplomi accademici di primo livello (percorso triennale) e di secondo livello (percorso biennale). In Liguria sono due e si trovano uno a Genova e l’altro a La Spezia.
Da Paganini...
Fondato nel 1830, il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova ha avuto varie sedi in centro storico, dal 1972 si trova nel quartiere Albaro, presso Villa Bombrini ed è oggi diretto dal Maestro Claudio Proietti. «La nostra sede è bellissima - racconta - circondata da un parco pubblico, ma non è molto grande. Accogliamo circa 500 studenti, di conseguenza siamo piuttosto esigenti in fase di selezione». L’offerta formativa copre i principali strumenti: settori trainanti sono la scuola di violino, quella degli strumenti a fiato, jazz, pianoforte, percussioni e musica elettronica. «È possibile frequentare anche singoli corsi, a livello accademico, fino ad un massimo di tre. Ciò vuol dire che gli studenti che hanno poco tempo a disposizione possono seguire questi corsi e sostenere gli esami. Così possono ottenere dei crediti che poi potranno recuperare nel momento in cui decidono di iscriversi». Sui possibili sbocchi professionali il maestro ha le idee chiare: «È un tasto delicato, ma io sono ottimista e credo che le persone di talento comunque la competenza professionale acquisita riescono a spenderla, in Italia o magari all’estero, certo, ma i musicisti sono sempre stati un po’ giramondo, no? La cosa importante è che lo studente individui una propria specificità professionale e in questo senso il Conservatorio si sta trasformando molto rapidamente per dare una formazione non generica ma indirizzata ad un ambito preciso, che può essere quello tradizionale certo, ma non solo. Esistono anche altre professioni che necessitano di una competenza musicale forte, che chi viene da un Conservatorio affronta con maggiore sicurezza come il tecnico di registrazione, il compositore di musica per la televisione, il musicoterapeuta, ecc.». Novità per il 2014 è l’attivazione di lezioni di musica antica e sulla canzone d’autore con grandi esponenti della scuola genovese. Fiore all’occhiello fra i progetti, la GEO, Galata Electroacustic Orchestra, un esperimento internazionale di improvvisazione che mette insieme elettronica, jazz e musica popolare.
...A Puccini
Diretto dal Maestro Giuseppe Bruno, il Conservatorio di La Spezia è nato inizialmente come sezione distaccata del Conservatorio “Paganini” di Genova alla fine degli anni ‘70. Offre un’ampia varietà di scuole per i principali strumenti, dall’arpa al fagotto, passando per la fisarmonica, non diffusa in tutti i Conservatori. Ha una scuola di jazz ben organizzata, con docenti come Alessandro Fabbri: nel triennio è dedicata a più strumenti, per poi specializzarsi in batteria e composizione jazz nel successivo biennio. «E quest’anno debuttiamo finalmente con un biennio di musica da camera», racconta il maestro Bruno. «Il nostro Conservatorio - prosegue - come molti ormai in Italia, ha una vocazione internazionale». Il progetto Turandot, in particolare, si rivolge agli studenti cinesi che, grazie anche ad accordi con società locali, vengono preparati agli esami di ammissione. «Ma ci sono anche nostri studenti che sono andati fuori, per esempio a perfezionarsi presso la Truman State University del Missouri». Anche al Conservatorio “Puccini” per entrare bisogna superare una selezione. «I ragazzi, se parliamo di quelli che vogliono essere ammessi al triennio, devono avere un livello strumentale già di un certo tipo e una buona attitudine musicale generale. Poi noi cerchiamo di formarli in modo tale che abbiano la capacità di confrontarsi con la realtà, che comunque è una realtà difficile. Mi fa piacere quando i nostri ragazzi riescono a collocarsi bene, come Maurizio Baglini, che ora è uno dei pianisti più famosi d’Europa. C’è poi un nostro studente di direzione di coro, per fare un esempio, che abbiamo mandato in America per un periodo e lì ha avuto la possibilità di accedere a borse di studio per ben tre PhD diversi. E poi naturalmente ci sono tutti quelli che si sono inseriti in cori, in orchestre di enti lirici, teatri di tradizione. Questo ci dà soddisfazione». Tra l’altro il Conservatorio ha una sua jazz band, la LSJO, La Spezia Jazz Orchestra, che suona a livello professionistico e ha pubblicato anche un album. Una curiosità? Al “Puccini” ha appena concluso il percorso accademico di secondo livello Andrea Bocelli!
Da Paganini...
Fondato nel 1830, il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova ha avuto varie sedi in centro storico, dal 1972 si trova nel quartiere Albaro, presso Villa Bombrini ed è oggi diretto dal Maestro Claudio Proietti. «La nostra sede è bellissima - racconta - circondata da un parco pubblico, ma non è molto grande. Accogliamo circa 500 studenti, di conseguenza siamo piuttosto esigenti in fase di selezione». L’offerta formativa copre i principali strumenti: settori trainanti sono la scuola di violino, quella degli strumenti a fiato, jazz, pianoforte, percussioni e musica elettronica. «È possibile frequentare anche singoli corsi, a livello accademico, fino ad un massimo di tre. Ciò vuol dire che gli studenti che hanno poco tempo a disposizione possono seguire questi corsi e sostenere gli esami. Così possono ottenere dei crediti che poi potranno recuperare nel momento in cui decidono di iscriversi». Sui possibili sbocchi professionali il maestro ha le idee chiare: «È un tasto delicato, ma io sono ottimista e credo che le persone di talento comunque la competenza professionale acquisita riescono a spenderla, in Italia o magari all’estero, certo, ma i musicisti sono sempre stati un po’ giramondo, no? La cosa importante è che lo studente individui una propria specificità professionale e in questo senso il Conservatorio si sta trasformando molto rapidamente per dare una formazione non generica ma indirizzata ad un ambito preciso, che può essere quello tradizionale certo, ma non solo. Esistono anche altre professioni che necessitano di una competenza musicale forte, che chi viene da un Conservatorio affronta con maggiore sicurezza come il tecnico di registrazione, il compositore di musica per la televisione, il musicoterapeuta, ecc.». Novità per il 2014 è l’attivazione di lezioni di musica antica e sulla canzone d’autore con grandi esponenti della scuola genovese. Fiore all’occhiello fra i progetti, la GEO, Galata Electroacustic Orchestra, un esperimento internazionale di improvvisazione che mette insieme elettronica, jazz e musica popolare.
...A Puccini
Diretto dal Maestro Giuseppe Bruno, il Conservatorio di La Spezia è nato inizialmente come sezione distaccata del Conservatorio “Paganini” di Genova alla fine degli anni ‘70. Offre un’ampia varietà di scuole per i principali strumenti, dall’arpa al fagotto, passando per la fisarmonica, non diffusa in tutti i Conservatori. Ha una scuola di jazz ben organizzata, con docenti come Alessandro Fabbri: nel triennio è dedicata a più strumenti, per poi specializzarsi in batteria e composizione jazz nel successivo biennio. «E quest’anno debuttiamo finalmente con un biennio di musica da camera», racconta il maestro Bruno. «Il nostro Conservatorio - prosegue - come molti ormai in Italia, ha una vocazione internazionale». Il progetto Turandot, in particolare, si rivolge agli studenti cinesi che, grazie anche ad accordi con società locali, vengono preparati agli esami di ammissione. «Ma ci sono anche nostri studenti che sono andati fuori, per esempio a perfezionarsi presso la Truman State University del Missouri». Anche al Conservatorio “Puccini” per entrare bisogna superare una selezione. «I ragazzi, se parliamo di quelli che vogliono essere ammessi al triennio, devono avere un livello strumentale già di un certo tipo e una buona attitudine musicale generale. Poi noi cerchiamo di formarli in modo tale che abbiano la capacità di confrontarsi con la realtà, che comunque è una realtà difficile. Mi fa piacere quando i nostri ragazzi riescono a collocarsi bene, come Maurizio Baglini, che ora è uno dei pianisti più famosi d’Europa. C’è poi un nostro studente di direzione di coro, per fare un esempio, che abbiamo mandato in America per un periodo e lì ha avuto la possibilità di accedere a borse di studio per ben tre PhD diversi. E poi naturalmente ci sono tutti quelli che si sono inseriti in cori, in orchestre di enti lirici, teatri di tradizione. Questo ci dà soddisfazione». Tra l’altro il Conservatorio ha una sua jazz band, la LSJO, La Spezia Jazz Orchestra, che suona a livello professionistico e ha pubblicato anche un album. Una curiosità? Al “Puccini” ha appena concluso il percorso accademico di secondo livello Andrea Bocelli!