Titoli non riconosciuti, lauree in tempo record a pagamento, mancati accreditamenti per far riconoscere gli esami a livello internazionale: queste sono solo alcune delle accuse mosse dal MUR nei confronti di 11 Università italiane, ora sotto inchiesta.
Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha aperto un procedimento d'indagine nei confronti di 11 università, tutte telematiche e/o private, che avrebbero concesso i titoli accademici senza essere però autorizzate a farle o avrebbero fornito abilitazioni in tempi record al fronte del pagamento di migliaia di euro.
L’inchiesta è partita mesi fa, durante la primavera, quando sono giunte varie e molteplici segnalazioni al Ministero su procedure poco chiare. Come riportato da La Repubblica, a sollecitare maggiori controlli sarebbe stata la FLC CGIL, il sindaco della scuola, dell’università e della formazione, che avrebbe affermato come “sia presente un mercato delle lauree a pagamento in grado di danneggiare il sistema sano universitario”.
In un mondo del lavoro e in particolare in quello della scuola, caratterizzato da lunghi percorsi prima di ottenere l’abilitazione e un percorso di studi, esami e concorsi ancora più complesso per diventare “di ruolo”, si insinuano Università e centri studi che promettono risultati facili, veloci (anzi velocissimi) per ottenere i crediti mancanti o quel titolo e/o abilitazione da poter prendere in poche settimane. L’importante è pagare e il business si aggira su numeri da capogiro. Nel caso, per esempio dei crediti formativi per la scuola secondaria, le abilitazioni si ottengono o vengono promesse in 384 ore, a fronte delle 750 previste dalla legge. L’importante è pagare e, in questo esempio, le cifre si aggirano intorno ai 2mila euro.
Dai nomi che trapelano dall’inchiesta ci sarebbero le seguenti università: al centro-nord figurano nella lista l’Università degli studi UnideMontaigne di Milano, l’Università popolare Scienze della nutrizione di Firenze, l’Università popolare della Toscana strettamente legata con l’Unitelematica Leonardo da Vinci e l’Università anglocattolica San Paolo apostolo di Roma. Al Sud l’Università popolare degli studi sociali e del turismo di Napoli e il Centro studi Koiné Europe+ di Lecce. Quattro gli atenei sotto inchiesta presenti invece in Sicilia: la Harris University di Palermo, la Uniaccademia di Palermo, la Selinus University of Science and Literature di Ragusa e l’Università Jean Monnet-Goradze.