Fra le opportunità e le sfide affrontate in quest'anno scolastico c'è sicuramente il PNRR. Ci sono stati dei limiti di difficoltà per chiederlo e attuarlo nelle scuole?
Il problema principale consiste nel fatto che il PNRR non appare pensato per il mondo della scuola, perché le tempistiche e le incombenze di tipo amministrativo vanno a prevalere sul resto, mentre invece la scuola ha bisogno di tempi più distesi per organizzare un progetto didattico che richiede almeno 2-3 anni di tempo di attuazione.
Qual è il bilancio della figura del docente orientatore e cosa fare per aiutare gli studenti all'orientamento post diploma e professionale?
La figura dell'orientatore presenta grandi opportunità, dato che si prende cura dello studente e l'orienta sia negli studi che verso il mondo del lavoro, ma presenta anche delle criticità, come la formazione poco specifica e il fatto che questi docenti devono continuare a insegnare oltreché a svolgere questa attività di orientamento tra un'ora e l'altra. Apprezziamo la novità e non dubitiamo che nel corso degli anni posso migliorare e sarà fondamentale da questo punto di vista l'estensione dei docenti orientatori anche alle prime classi del superiore e alle classi della scuola secondaria di primo grado.
L'estate può rappresentare un periodo fecondo per nuove progettualità e a tal proposito le chiedo cosa ne pensa del Piano Estate per la scuola.
Il Piano Estate risolve un'esigenza sociale che è molto a macchia di leopardo. Abbiamo infatti zone in Italia dove le famiglie riescono a organizzare le attività dei figli per l'estate e altre zone dove, per condizioni economiche e culturali, questo risulta più difficile. In queste seconde zone il ruolo della scuola è quindi fondamentale. Anche qui però ritengo che si debba riuscire a dotare le scuole di più risorse umane per riuscire svolgere tutte le attività.