Finamente anche in Italia arriva l'educazione sessuale: il Ministero dell'Istruzione, dopo gli scioccanti stupri di Caivano e Palermo, ha accolto l'appello degli addetti ai lavori: insegnanti, psicologi, magistrati e funzionari della pubblica sicurezza, per combattere la violenza di genere in tutte le sue varianti.
Le lezioni in classe saranno tenute dagli stessi studenti e sono da intendere "come corsi di formazione specifica sulla parità di genere, il rispetto dell'altro sesso e contrasto ad ogni residuo di "machismo e maschilismo" come fa sapere il Ministro Valdiatara. Le linee guida del progetto saranno presto recapitate ai presidi. Le lezioni potranno essere tenute da esperti del settore (psicologi, rappresentanti di associazioni in difesa delle vittime di violenza, avvocati), ma dovranno prevedere un forte coinvolgimento degli studenti. Il modello è quello della "peer education", educazione tra pari, con le lezioni tenute dagli stessi studenti.
Ogni gruppo dovrà approfondire un determinato aspetto della violenza di genere. A fianco di questi spazi 'autogestiti' ci saranno anche gli interventi degli addetti ai lavori.