Cresce il numero delle scuole dove è permesso agli alunni bocciati di svolgere due anni in uno, in cambio di denaro. Sono i cosiddetti “diplomifici”, istituti scolastici dove gli studenti bocciati possono arrivare all’ultimo anno senza dover ripetere l’anno perso. L’indagine, condotta da Tuttoscuola, ha fatto emergere numeri preoccupanti: in alcune regioni, come la Campania, sono oltre 90 le scuole che sembrano prevedere questo iter facilitato.
Sono settimane che fa discutere il dossier di Tuttoscuola “Maturità: boom dei diplomi facili” pubblicato nel mese di luglio e all’interno del quale si parla di un fenomeno, diffuso da decenni in Italia, ma che continua a interessare molti istituti scolastici italiani. Studenti che si spostano da un liceo all’altro per ottenere il diploma in maniera più veloce, ma spesso eludendo l’obbligo della frequenza o di ottenere una votazione sufficiente in tutte le materie.
Un fenomeno che spesso ha riguardato alcune scuole private, ma che, da quello che emerge dal dossier non riguarda invece solo le scuole paritarie.
Sembrerebbero ben 91 gli istituti al centro del mirino: scuole dove scarseggiano gli alunni che frequentano la quarta classe, ma i numeri raddoppiano se si guarda all’ultimo anno di liceo.
Pochi giorni di frequenza, rette altissime e, in cambio, il diploma.
Da quello che è emerso dal dossier la maggioranza delle scuole si trova nella regione Campania: su 32mila diplomati in Italia giunti all'ultimo anno senza aver frequentato il quarto, 23mila sembrano aver studiato nella regione. In particolare, a essere particolarmente interessata dal fenomeno, è la provincia di Napoli. Solo in questa provincia infatti, come riportato nel dossier, l’incremento rispetto al 2022 è stato del 1.131%. Il numero di iscritti al quinto, nell’anno 2021/2022, era pari a 815 alunni, nell'anno 2022/2023 è aumentato con ben 11.463 iscritti. Un numero che fa riflettere se si pensa che questa cifra corrisponde al numero di tutti i maturandi della regione Liguria.
Il dossier completo verrà pubblicato il prossimo 28 agosto ma nel frattempo il Ministero dell’Istruzione e del Merito è intervenuto promettendo di svolgere un’indagine ispettiva con, a breve, un concorso indetto per reclutare 146 ispettori. Allo stesso tempo però il MIM ha anche affermato di voler erogare contributi statali alle cosiddette scuole paritarie di qualità per evitarne la chiusura.