Il caro-vita scoraggia il posto fisso: può sembrare un paradosso ma è quello che sta accadendo nel Nord Italia. A lanciare l'allarme Stefano Versari, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Emilia Romagna, che ha sottolineato come soltanto 500 insegnanti all’anno si specializzano qui, di fronte ai 25mila a livello nazionale. Il motivo sarebbe appunto da riferirsi ai costi troppo alti degli affitti.
Anche a Modena, con 232 posti disponibili per i docenti di sostegno, 80 candidati provenienti da altre regioni hanno declinato l’offerta. Secondo la Gazzetta di Modena i docenti, seppur attirati dalla prospettiva di un contratto indeterminato dopo un anno di prova, sono stati dissuasi dagli elevati costi associati al trasferimento e all’affitto.
Lo stipendio di un insegnante appena assunto in ruolo, che si aggira intorno ai 1.350-1.380 euro, è difficilmente compatibile con l’oneroso costo della vita e degli affitti nella provincia emiliana. Una grande percentuale di coloro che hanno rifiutato proviene dal Sud, dove il costo della vita è generalmente più basso.
A Bologna, la situazione è ulteriormente aggravata dalla scarsa disponibilità di case in affitto. Dati recenti mostrano che Modena guida la regione con 80 posti vacanti nelle scuole primarie, seguita da Bologna con 65, Reggio con 59 e Parma con 50.