Scuola di Tivoli "costretta" ad ammettere un'alunna che aveva ottenuto sei insufficienze. A deciderlo è stata una sentenza del Tar del Lazio, Tribunale al quale i genitori dell'alunna si sono rivolti, nella quale viene dichiarato che la mancata ammissione non deve essere un provvedimento afflittivo, ma educativo.
Fa discutere la sentenza emessa dal Tribunale Regionale del Lazio che ha acconto la richiesta sollevata dai genitori di una studentessa di 11 anni di ammettere la figlia all'anno scolastico successivo nonostante le gravi insufficienze ottenute dall'alunna. Il Tar ha infatti emesso l'annullamento del provvedimento emananto precedentemente dall'istituto scolastico. Dai documenti relativi alla bocciatura redatti dai docenti della scuola di Tivoli (frequentata dalla giovanissima ragazza) emerge che “nel corso dell’anno l'alunna ha avuto una frequenza regolare" a scuola e il comportamento è stato “buono”. L'impegno tuttavia si è rivelato "scarso e inadeguato, sia nell’esecuzione dei compiti che nello studio". Il Tribunale ha dichiarato che la scuola non ha però tenuto conto di tutto l'impegno dimostrato nel corso dell'anno dell'alunna, sottolineando anche le cosiddette "responsabilità" della scuola che non avrebbe messo a disposizione tutti i sistemi di ausilio e di supporto per il recupero.
La studentessa, che nell'anno scolastico 2022/2023 ha frequentato la prima media, aveva dimostrato, secondo l'Istituto, una preparazione insufficiente nelle seguenti materie: scienze, inglese, francese, geografia, musica e matematica.
Ministro Valditara: "Norme più stringenti"
A commentare la sentenza è stato il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: "Leggerò attentamente la sentenza del Tar del Lazio per appurare se ci sono stati difetti procedurali nel percorso che ha portato ad una bocciatura votata all’unanimità per insufficienze, alcune gravi, su 6 materie, oppure se il pronunciamento che ha annullato quanto deciso dai docenti è frutto di un indebito giudizio nel merito del provvedimento”. Il Ministro ha poi aggiunto: "“Al di là del caso specifico, ho costituito un gruppo di lavoro composto da esperti nel diritto scolastico e nella giurisprudenza amministrativa per definire norme più stringenti affinché, nel rispetto dei diritti di ogni cittadino e fatte salve le verifiche sulla regolarità delle procedure, non vengano messe in discussione valutazioni puramente tecniche che presuppongono specifiche competenze interne all’ordinamento scolastico”.
Salvini: "Irrispettoso nei confronti dell'insegnante"
A intervenire sulla vicenda anche il Ministro dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini che ha così dichiarato: "Scelta sbagliata, diseducativa, irrispettosa del lavoro degli insegnanti. Da papà, non penso che così facendo i genitori abbiano aiutato la loro figlia a crescere“.