Come ogni anno, l'Associazione Laboratorio Adolescenza e l’Istituto di ricerca IARD, con la collaborazione di Canale Scuola del Corriere della Sera, ha presentato l'indagine 2023 sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia. Quali dati sono emersi al riguardo?
I dati dell'Indagine
Come riportato dal Corriere della Sera, l'indagine, svolta su un campione nazionale di 5670 studenti tra i 13 e i 19 anni, ha rivelato le aspirazioni degli studenti italiani in materia scolastica, evidenziando i loro bisogni più urgenti e i cambiamenti che vorrebbero vedere attuati nelle scuole superiori: nuove tecnologie, piano di studi in parte personalizzabile, educazione sessuale e rispetto dell’ambiente. Una scuola quindi molto diversa da quella odierna, capace di guardare all'attualità, e in casi particolari all'emergenza, di molte tematiche, e all'importanza che rivestono per il futuro. Solo il 10% degli intervistati, infatti, vorrebbe mantenere la scuola così com'è adesso, mentre un irrisorio 8% la preferirebbe completamente online, ma utilizzando piattaforme e metodi più evoluti di quelli adottati durante la pandemia di Covid-19. Proprio quest'ultima ha maggiormente generato il desiderio di un uso più pervasivo delle tecnologie più avanzate durante le lezioni. L’80,7% degli studenti, infatti, ritiene che, sebbene sia fondamentale che la scuola rimanga "in presenza", bisognerebbe comunque sfruttare al massimo le nuove tecnologie e le possibilità educative offerte dal web (nonostante il 68% degli studenti intervistati abbia lo stesso dichiarato che il Covid e la Dad abbiano inciso negativamente sulla preparazione scolastica). Inoltre l’86,6% degli studenti vorrebbe che nelle scuole superiori il piano di studi potesse essere in parte personalizzato, con alcune materie scelte direttamente dal singolo studente, per un modello di scuola quindi più accostato a quello universitario.
Classi ad assetto variabile e nuovi argomenti d'insegnamento
Ci sono poi altri importanti aspetti da considerare e uno tra questi è l'assetto scolastico. C’è infatti un testa a testa (47% vs 41%) tra chi predilige la classe tradizionale (quella di oggi) e chi preferirebbe delle classi ad "assetto variabile": ovvero aule e insegnanti dedicati alle differenti discipline con compagni di classe di volta in volta diversi. Una struttura, quindi, più funzionale a gestire un piano formativo in parte definito centralmente e in parte personalizzabile. "Non c’è una risposta assoluta che può andare bene per tutti – spiega Giada Giglio Moro, psicologa e consulente di Laboratorio Adolescenza – L’adolescenza è il momento in cui è necessario uscire dalla totale protezione familiare ed entrare in contatto relazionale col mondo. Da un certo punto di vista avere spazi psicologicamente meno angusti di quelli definiti da una classe può essere un vantaggio. Anche perché questo dà la possibilità di riscriversi (aspetto molto importante in adolescenza), agli occhi di sé stessi e degli altri. Viceversa è anche comprensibile che, proprio perché si è ai primi passi della socializzazione con il mondo esterno, un ambiente più circoscritto, appunto come una classe, possa rappresentare per molti un primo passo più rassicurante nel percorso di crescita e di costruzione del proprio io". Oltre a ciò gli studenti vorrebbero anche che la scuola introducesse nei programmi scolastici alcuni argomenti profondamente attuali e di particolare importanza nella nostra società, ossia l’educazione sessuale (80% delle richieste), la sostenibilità e protezione dell’ambiente (79%) e l’educazione al rispetto delle diversità (genere, etnia, religione, etc.), uno degli argomenti preferiti dalle ragazze (84%). L’esigenza di un cambiamento del sistema scolastico, fortemente voluto dai ragazzi/e italiani, evidenzia quindi il bisogno di una scuola nuova, che stia al passo coi tempi e che non dimentichi le tematiche correnti, così da favorire maggiormente gli studenti con strumenti e insegnamenti adatti a loro.