La scuola mira a tamponare il problema del precariato: in arrivo nei prossimi mesi ben sei concorsi per coprire le cattedre vuote e incrementare gli organici. Le novità non riguardano solo gli insegnanti ma anche coloro che vogliono diventare dirigente scolastico. I primi bandi dovrebbero uscire a settembre e saranno previste procedure concorsuali distinte per posti comuni e di sostegno, da svolgersi entro il 31 dicembre 2024 per la cosiddetta «fase transitoria» mentre da gennaio 2025 dovrebbero partire i concorsi «a regime». L’obiettivo sono 70 mila assunzioni al 2026 con i primi bandi che dovrebbero interessare circa 35 mila posti.
Il concorso per i precari dovrebbe riguardare tra i 30-35 mila insegnanti che hanno maturato tre anni di servizio negli ultimi cinque o i docenti che sono in possesso dei 24 crediti formativi universitari necessari per abilitarsi secondo la vecchia disciplina in vigore fino a ottobre 2022. Secondo le nuove regole sull’abilitazione, coloro che hanno i tre anni di servizio, una volta superato il concorso, dovranno conseguire 30 Cfu e svolgere la prova finale di abilitazione per poter passare di ruolo, mentre coloro che hanno i 24 Cfu dovranno ottenere i 36 che mancano per arrivare a 60. I posti a disposizione per il sostegno saranno invece 19.000, secondo quanto previsto dal decreto Pa: si tratta della cifra più alta degli ultimi quattro anni. I posti saranno assegnati per l’anno scolastico 2023-2024 e le immissioni arriveranno dalla prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). Il contratto di entrata sarà a tempo determinato per un anno, al termine di questo periodo dovranno sostenere una prova, se la valutazione sarà positiva, potranno ottenere il posto fisso.
Tra le novità in arrivo ci sono anche un concorso ordinario e uno straordinario per gli insegnanti di religione per la copertura del 50% dei posti negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25. Sarà bandita una procedura straordinaria riservata agli insegnanti di religione cattolica che abbiano svolto almeno trentasei mesi di servizio nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali per il restante 50% dei posti liberi e disponibili. Il 30% dei posti liberi e disponibili è assegnato al concorso ordinario e il 70% al concorso straordinario.
Novità anche per gli aspiranti presidi: in arrivoun concorso straordinario nazionale e uno ordinario su base regionale. I posti per entrambe le procedure concorsuali dovrebbero essere tra i 1.100 e i 1.200.