Da poche settimane sono terminate le iscrizioni per l’anno accademico 2023/2024. L’analisi dei dati ha sollevato una bufera di polemiche e di domande. Il liceo classico è stato scelto solo dal 5,8% dei ragazzi che si affacciano agli studi secondari contro il 6,2% dello scorso anno. Gli iscritti al classico sono in calo ormai da tempo e c'è da interrogarsi sul perché di questo trend.
Liceo classico e istituto tecnico a confronto
Da sempre il liceo classico è considerato “il migliore di tutti i licei” ma quest’anno non ha avuto successo. Parallelamente alla diminuzione di iscrizioni al liceo classico, assistiamo all’aumento degli iscritti agli istituti tecnici, che sono stati scelti dal 30,9%, superando la percentuale dello scorso anno. Ma è un bene o un male? Gli istituti tecnici potranno offrire maggiori possibilità lavorative e una formazione più in linea con le esigenze dei tempi? Ad oggi gli istituti tecnici sono da molti considerati scuole “dove non si fa nulla” e messe in secondo piano rispetto ai licei. Questa può rappresentare una buona occasione di “rinascita” per gli istituti. Credo però, frequentando il liceo classico, che sia un vero peccato che questo corso di studi corra il rischio di essere in qualche misura trascurato. È pur vero che le materie d’indirizzo non hanno un’applicazione pratica immediata nella realtà lavorativa e che spesso ci chiediamo a cosa serva passare tanto tempo su lingue ormai morte, ma ritengo che questo liceo ti offra una visione a 360° dello studio e tantissime possibilità di scelta e di successo per l’università. Pochi giorni fa la mia professoressa di italiano, parlando proprio di questo argomento, ha dichiarato: “Il liceo classico è come andare in palestra, quando lo frequenti è veramente faticoso e ti sembra di non ottenere risultati, una volta usciti il risultato si vedrà eccome! La mente al classico è paragonabile ai muscoli: solo dopo tanti sforzi aumenteranno”. Le parole della professoressa mi sono rimaste impresse e sono sicura che una volta finiti i miei cinque anni di studio non potrò che essere soddisfatta della mia scelta. Penso però anche che gli istituti siano eccessivamente sottovalutati. Sento i miei coetanei dire “sì ma al tecnico non si fa nulla”, oppure, “beato te che stai al tecnico, puoi fare quello che ti pare tutto il giorno”. Questa convinzione diffusa tra i ragazzi fa sì che gli istituti vengano scelti principalmente da chi non vuole studiare, togliendo prestigio ad una scuola che può essere molto valida. I programmi sono infatti strutturati per dare una solida preparazione tecnica e per formare professionisti nei vari ambiti.
I pareri degli studenti
Per confrontare le mie idee ho chiesto ad alcuni miei amici che frequentano diversi indirizzi e scuole di rispondermi alla domanda: “Secondo te la scuola che hai scelto è quella adatta a te? Se potessi tornare indietro cambieresti idea? Perché?”.
- Alessandro, 18 anni, frequenta il liceo linguistico a Roma. “Onestamente non ritengo che il mio liceo sia particolarmente faticoso, avendo amici al classico e allo scientifico vedo quanto cambi la mole di studio da una scuola all’altra. Credo però che l’insegnamento delle lingue sarà fondamentale per il mio futuro”.
- Federico, 16 anni, frequenta il liceo scientifico a Roma. “A mio riguardo il liceo scientifico è stata la scelta giusta. Sono molto portato nelle materie scientifiche e finito il liceo vorrei fare ingegneria e credo che per questo non avrei potuto scegliere un indirizzo più adatto”.
- Ludovica, 17 anni, frequenta l’istituto alberghiero. “Ho scelto questo tipo di indirizzo perché come appunto dicono i miei amici lo studio non fa per me. Da piccola con mamma cucinavo sempre i dolci quindi in un ipotetico futuro mi vedo in un’importante pasticceria. Con questa scuola sto facendo moltissime esperienze, anche all’estero, che saranno fondamentali per il mio futuro”.
- Edoardo, 16 anni, frequenta l’istituto tecnico a Roma. “Provengo dal liceo classico, che però non ritenevo quello giusto per me, e che quindi ho lasciato. In classe c’è sempre confusione e i miei compagni non rispettano i professori. È per questo che ho intenzione di cambiare scuola di nuovo l’anno prossimo. Secondo me sto sprecando i miei anni di formazione. Ciò credo sia dovuto alla pessima organizzazione della mia scuola e i ragazzi credono di poter fare quello che vogliono senza avere conseguenze”.