Cos’è la didattica innovativa?
L’idea è quella di superare la didattica trasmissiva frontale che dà origine a una serie di criticità: non riesce a coinvolgere tutti gli studenti e quindi deve essere superata con elementi di novità come la classe capovolta o la Dada (didattica per ambienti di apprendimento) in cui sono le classi a spostarsi. Si cerca di favorire l’apprendimento cooperativo tra studenti e il docente assume il ruolo di facilitatore dell’apprendimento e di controllo delle fonti che i ragazzi consultano. Il docente deve guidare nell’acquisizione del metodo.
Qual è l'obiettivo dell'ANP da questo punto di vista?
L’obiettivo è quello di creare almeno una classe che applichi la didattica innovativa in ogni scuola per coinvolgere di più gli studenti e combattere la dispersione.
Quali sono i benefici di questo tipo di didattica?
Si coinvolge di più lo studente e si propongono argomenti più interessanti. In poche parole, si vogliono sviluppare competenze. Ad esempio, nell'ambito della lettura, riteniamo sia meno importante la lista degli autori rispetto alle competenze di lettura e scrittura.
Guardando al modello americano di scuola, non c'è il rischio di perdere le nostre specificità?
La situaizone della didattica italiana non è soddisfacente se stiamo ai risultati dei sondaggi internazionali e nazionali. Con questa proposta non guardiamo alla scuola americana ma a quella finlandese, in cui i docenti sono i più aggiornati e formati del mondo. In ottica di politica scolastica, dobbiamo ripartire dai docenti e dalla loro professionalità.