Un quarto d'ora a scuola, in collaborazione con l'ANP
Zai.time accende i microfoni ai dirigenti scolastici grazie all’Associazione Nazionale Presidi
Alex Lung | 12 giugno 2022

La scuola non finisce con il suono della campanella. Finite le lezioni, chiusi gli zaini, messi via i libri, deve continuare a essere punto di riferimento per noi studenti e per tutta la società e il territorio. Con la pandemia abbiamo capito ancor meglio il valore sociale oltre che formativo della scuola e – al di là delle polemiche, del malcontento e del cattivo funzionamento che troppe volte viene sottolineato – abbiamo deciso di raccontarla nel suo aspetto più bello. Questa è la scuola che ci piace, questa è la scuola che vogliamo.

Valutare la crescita

All'Istituto Tecnico Economico "Gioacchino Russo" di Paternò, dirigenza, docenti e studenti hanno deciso di puntare a delle attività pratiche che possano essere fondamentali per chi, dopo il diploma, sceglie di lavorare, ma che risultino anche d'arricchimento per coloro che invece vogliono continuare a studiare. Per quattro o sei settimane all'anno, i ragazzi del Russo si dedicano alla creazione di prodotti audiovisivi, modelli di startup e imprese simulate che vengono poi valutati con delle lettere che vanno dalla A alla E. Non si tratta di giudizi "tradizionali", ma delle valutazioni sulla crescita personale dello studente, riguardo alla sua capacità di collaborare, di resistere difronte ai problemi, di organizzarsi e di condividere idee.

Formare cittadini responsabili

Dopo un anno e mezzo di DAD o di didattica mista,i ragazzi si sono disabituati al rispetto delle regole e delle relazioni sociali, abusando dei social ed entrando in dinamiche infelici come il cyberbullismo. Una realtà alla quale l'Istituto Tecnico Vito Sante Longo di Monopoli (BA) ha risposto con un progetto sulla legalità, utile per formare, ri-abituare alla corretta socialità, ma anche per parlare. Non mancano infatti momenti dedicati all'ascolto dei ragazzi, che possono sfogarsi sui loro disagi e paure, aiutando così i loro docenti a trovare strategie adatte per coinvolgerli e invogliarli all'apprendimento, ritrovando la motivazione che, dopo due anni dietro a uno schermo, mancava.

Scuola di vita

Il 2022 si è aperto con gli studenti che sono tornati in piazza, questa volta per protestare contro l'alternanza scuola lavoro. Non sono in pochi a pensare che questa rabbia sia dovuta più alle "cattive pratiche" di PCTO che all'alternanza scuola lavoro in sé. In questo senso, l'Istituto Alberghiero Federico di Svevia di Termoli (CB) è un esempio virtuoso. Viene offerta l'opportunità di lavorare realmente in alcune delle strutture turistiche migliori della Valle d'Aosta, dove gli studenti possono vivere un'esperienza che non solo li arricchisca, ma che permetta di orientarsi in maniera più pragmatica nella difficile scelta di chi essere e cosa diventare.

Studiare per conoscere la comunità

Spesso ai giovani viene rimproverato il disinteresse verso la loro comunità. Questo non accade tra gli studenti dell'Istituto Tecnico Economico Enrico Mattei di San Lazzaro di Savena (BO), dove sono coinvolti nell'analisi del bilancio sociale della scuola. Si tratta di conti che non si fermano all'ambito teorico economico-finanziario, ma che vanno anche a valutare quali possano essere le attese e i ritorni della comunità a cui i fondi sono destinati. In questo modo gli alunni del Mattei possono applicare quanto studiano, ma anche conoscere la realtà e le esigenze della propria scuola ed esprimersi riguardo all'esperienza che ogni giorno vivono tra i banchi. Una massima forma di responsabilizzazione che considera gli studenti non come elementi passivi, ma come adulti in divenire capaci di valutare e partecipare.

Motivare puntando su approfondimenti e territorio

Capire come mantenere alta la motivazione è un problema per docenti e studenti. All'Istituto Alberghiero Saffi di Firenze la risposta è stata trovata nell'approfondire tematiche affrontate nei programmi sfruttando il risvolto "pratico" del territorio. Gli studenti sono coinvolti in attività particolari, come la gelateria e la cioccolateria, con l'aiuto di aziende della zona, potendo così avere un assaggio della professione che stanno imparando, ma soprattutto creando un legame con la storia e le tradizioni enogastronomiche della loro comunità.