La scuola alza la voce e avanza delle richieste specifiche su come spendere i 5 miliardi all’istruzione. Finora è stato realizzato ¼ dei 52 obiettivi previsti per la fine dell’anno. Molti provvedimenti sono però già pronti e devono solo essere approvati. In tutto gli investimenti per la scuola valgono 17 miliardi (il resto andrà a università e ricerca). Priorità agli asili nido, alle mense e alla didattica alternativa e il mondo della scuola inizia a organizzarsi per farsi sentire.
Le idee della nostra generazione sono arrivate fino in Senato grazie all’osservatorio Ora di Futuro, illustrato a Palazzo Madama alla Presidente Casellati. La delegazione di 250 bambini, presenti e in collegamento, ha presentato 10 mozioni per la scuola del futuro. Tra le principali richieste, quella di tenere le scuole aperte anche il pomeriggio per trasformarle in luoghi d’incontro e formazione anche per i più grandi. Ma non solo, gli studenti hanno chiesto più attenzione alla sostenibilità, proponendo banchi con pedali per produrre energia pulita, serre per portare nelle mense cibo autoprodotto, orti solidali e prodotti bio, aree verdi e laboratori, nuove tecnologie e più contatto con la natura.
Anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza si sta mobilitando per dar voce ai veri protagonisti della scuola e ha lanciato la consultazione pubblica “La scuola che vorrei” rivolta agli studenti tra i 14 e i 18 anni, in collaborazione con Skuola.net. Le domande sono state elaborate dalla Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell'Agia e riguardano cinque: gli spazi, la didattica, le tecnologie, le valutazioni e il rapporto con il territorio. “Occorre passare dalle parole ai fatti. L’ascolto - e di conseguenza la partecipazione dei minorenni alle scelte che li riguardano - è un diritto stabilito dalla Convenzione di New York, che il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sollecita all’Italia di attuare a ogni livello. Con la “Scuola che vorrei” diamo la parola ai ragazzi in maniera concreta, specie dopo un periodo particolarmente difficile come quello che hanno vissuto a causa della pandemia. Dai risultati della consultazione trarrò indicazioni preziose per portare le loro esigenze all’attenzione delle istituzioni: dal Ministro dell’istruzione al Governo, dalle regioni agli enti locali” dice l’Autorità garante Carla Garlatti. “Grazie a internet, dunque, possiamo far sì che le istanze dei ragazzi siano ascoltate in una forma di democrazia partecipativa che si fa ponte tra le istituzioni e i giovani grazie a un uso corretto del digitale. Per questo è importante che loro partecipino numerosi: potranno far arrivare la loro voce a chi prende le decisioni sul loro futuro” conclude Garlatti.
E ora staremo a vedere se le istituzioni saranno in grado di ascoltarci. Anche noi di Zai.net alziamo la voce per avanzare le nostre richieste. I fondi stanno arrivando e noi non abbiamo alcuna intenzione di restare a guardare.