Mobilità e scuola, di nuovo tutti accalcati?
Separati in classe, ammassati sui bus. Il primo nodo da risolvere è quello dei trasporti pubblici
Gaia Canestri | 28 settembre 2021

I trasporti pubblici sono uno degli elementi centrali di ogni grande città e di conseguenza entrano di diritto in tutti i programmi politici di chi si presenta alle urne. Oltre all’esigenza di renderli sostenibili il prima possibile ed efficienti per tutti i cittadini, la pandemia ci ha mostrato quanto essi siano un nodo cruciale anche nella diffusione del virus. E per tutto l’anno scorso, mentre si studiavano metodi alternativi di andare a scuola e al lavoro, gli autobus continuavano ad essere saturi e poco sicuri.

Ipocrisia

Anche la scuola è stata vittima di questa ipocrisia: smistati tra casa e classe, distanziati, mascherati e igienizzati, durante l’ultimo anno scolastico non abbiamo potuto far altro che notare l’ipocrisia del doverci ritrovare tutti ammassati sui mezzi non appena usciti dalla classe. Il primo nodo da risolvere se si vuole veramente assicurare la didattica in presenza tutto l’anno, è proprio quello dei mezzi di trasporto.

La posizione del ministro Giovannini

Non sembra essere d’accordo il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini, che al Corriere della Sera ha dichiarato: “Il rientro a scuola, contrariamente a quanto immaginato da molti, non è vincolato dalla mancanza di mezzi pubblici. Il potenziamento dei mezzi e della frequenza dei servizi non è una novità, perché è già stato sperimentato nei mesi scorsi […]. Il monitoraggio organizzato dal ministero indica che le azioni intraprese hanno determinato un aumento dei servizi del 4%, una percentuale che può apparire bassa, in realtà questo tasso è calcolato statisticamente su tutta la giornata, ma sappiamo che i servizi aggiuntivi sono concentrati nelle ore di punta. Si può quindi stimare che, mediamente, è già avvenuto un aumento dei servizi del 15-20% nelle fasce orarie di maggiore affluenza”.

Come arrivare a scuola: mezzi e trasporti pubblici

Si è quindi deciso di ridurre la capienza di autobus e treni all’80%, sia in zona bianca che in zona gialla. Ovviamente sarà obbligatoria la mascherina a bordo, anche per i passeggeri dotati di green pass. Per garantire l'applicazione delle regole è previsto l'incremento di controlli e linee bus dedicate agli studenti, per evitare che nelle ore di ingresso e uscita dagli istituti si superi la capienza massima dei mezzi.

Tra le ipotesi anche quella di fornire a studentesse e studenti che usufruiscono dei trasporti pubblici mascherine Ffp2, per ridurre al minimo i contagi. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, inoltre ha deciso di stanziare 600 milioni di euro per garantire servizi e mezzi aggiuntivi al rientro in classe.