Lo scorso anno, nell'estate del 2020, si discuteva su come far ripartire la scuola. I numeri dei contagi erano davvero bassi, dovuti al pesante lockdown nazionale e si buttavano giù idee per ripartire in piena sicurezza. La scuola era la priorità. A settembre la campanella suonava per tutti, anche se con differenze tra regioni, province e comuni, si ritornava a scuola. Banchi a rotelle, entrate scaglionate, trasformazione di laboratori in aule per consentire il distanziamento dei banchi, Dad, didattica mista, poi i vaccini, finalmente. Ognuno ha cercato di portare a termine questo difficile anno scolastico, tra alti e bassi, cambiamenti di rotta e ostacoli.
Ma qual è il bilancio?
Oggi si sono concluse le lezioni in Emilia Romagna, Marche, Veneto e Molise e partono già gli esami di terza media per circa 570 mila studenti che, a differenza dello scorso anno, saranno in presenza. A partire dal 16 giugno si darà il via anche agli esami di Stato per le scuole secondarie di secondo grado, con il maxiorale. Si cominciano a tirare così le somme di un anno particolarmente complicato che ha portato purtroppo dei risultati non positivi sulle percentuali in merito all’abbandono scolastico. A maggio ci sono stati circa 200 mila ragazzi in fuga dalla scuola. La paura del contagio, le difficoltà di studiare online, la povertà e l'isolamento sono stati alcuni dei fattori. Save the children ha mostrato come da marzo 2020 a gennaio 2021 nel 28% delle classi superiori, ogni studente aveva avuto l’addio di almeno un compagno. L’Ipsos segnala invece 34mila ragazzi dispersi. Per la Comunità di Sant’Egidio sale al 4% dei bambini adolescenti che a settembre 2020 non sono tornati a scuola, circa 160mila. Un tasso di dispersione che è raddoppiato rispetto al 2019 dal 13% al 27%. Numeri spaventosi, storie diverse, chi si è smarrito per paura o per mancata socialità, ma anche chi ha pagato il peso del digital divide, con problemi di connessione o addiritttura di assenza di dispositivi digitali per la Dad.
La voce delle studentesse e degli studenti
I nostri Giovani Report hanno voluto raccontare con le loro parole cosa ha portato questo ultimo anno scolastico: Marta Pasella ci ha racconatato le conseguenze psicologiche dei giovani ma anche la reazione positiva degli insegnanti e dei genitori; Aurora Paciucci ci scrive invece un interessante resoconto sulle difficoltà della Didattica a Distanza sui ragazzi con BES e DSA; infine Alice Careddu si sofferma sulle conseguenze psicologiche della Dad: gli studenti italiani hanno il 24% in più di problemi psicologici. Ma nonostante i numeri parlino chiaro il Ministro dell'Istruzione Bianchi ha dichiarto in questi giorni a Fanpage.it : "Faccio un bilancio positivo, perché di fronte ad una emergenza globale, a qualcosa che non avevamo mai visto prima, la nostra scuola ha reagito. E ha reagito anche con capacità di innovazione. Certo che tutti hanno sofferto, ma hanno sofferto dimostrando la capacità della nostra scuola di innovare e di trovare soluzioni nuove, oltre alla capacità dei ragazzi di essere molto responsabili per sé e anche per tutti gli altri compagni”.
Questo è il primo bilancio dell'anno scolastico 2020/2021. La campagna vaccinale corre veloce e si organizza il prossimo anno sicuramente con più ottimismo, anche se la pandemia ha posto dei grandi punti interrogativi su molti aspetti della scuola italiana ed ha reso più profonde alcune problematiche già esistenti, come l'assunzione dei docenti e le strutture inadeguate in molto scuole. Inoltre, nel bilancio manca un fattore importante, quello delle aperture delle scuole estive che, nonostante i tanti contrari, potrebbe portare alcuni cambiamenti. La speranza è che questo anno scolastico abbia almeno fatto luce sui disagi dell'Istruzione italiana e che ci sia un intervento immediato per il bene dei ragazzi, cittadini del futuro.