Se c’è una cosa che questo anno scolastico ci ha insegnato è che la scuola è molto più della semplice lezione frontale. Lo sa bene il Professor Daniele Matarozzi dell’IIS Codogno, che ha mobilitato il suo istituto per partecipare a una lezione alternativa, fatta di sensibilizzazione e attività fisica. È la lezione del progetto Corsa contro la Fame, l’iniziativa gratuita aperta a scuole Primarie e Secondarie di Primo e Secondo Grado con l’obiettivo di responsabilizzare i ragazzi verso tematiche sociali, con attenzione al problema della fame nel mondo. Lo scopo finale è quello di sensibilizzare e raccogliere fondi attraverso lo strumento dello sport.
Come mai ha deciso di aderire con la sua scuola?
La proposta è arrivata all’inizio dell’anno in un momento di speranza, quando ancora si pensava che a maggio avremmo potuto realizzare la corsa in tranquillità. Nel corso dell’anno scolastico, però, la mia idea è restata sempre quella di fare qualcosa in presenza per tornare a una sorta di normalità. Volevamo far vivere ai nostri ragazzi un’esperienza diversa dopo un anno in Dad e così abbiamo studiato un percorso molto lungo per evitare di creare assembramenti; abbiamo realizzato delle partenze sfalsate e adeguato la larghezza del percorso.
Aderire a progetti del genere significa scommettere sulla didattica alternativa. Si può insegnare anche uscendo dai banchi?
Al giorno d’oggi è fondamentale insegnare in questo modo, sia perché è stata introdotta educazione civica ed è giusto affrontare queste tematiche con associazioni e realtà diverse; sia perché ai ragazzi questa modalità piace di più rispetto alla didattica frontale classica, in cui si trasmettono contenuti ma non competenze. Al giorno d’oggi è ancora più importante perché con internet le informazioni arrivano a tutti ma l’insegnante serve per guidare i ragazzi in queste tematiche e aprirli ai ragionamenti.