Nonostante la pandemia e le continue chiusure delle scuole, quest'anno molti istituti non hanno rinunciato al Mep, la simulazione del Parlamento Europeo, un'iniziativa che risulta quanto mai indispensabile in un periodo in cui tutti, per necessità, si sono avvicinati al mondo della politica.
Politica e giovani
Nel ventunesimo secolo i termini "giovani"e "politica" sono sempre presenti nei talk ,ma molto assenti nella realtà. Secondo quanto afferma il Sole24ore,in un articolo del 26 giugno 2020, oltre il 30% di persone compresa tra i 14 anni e 24 anni, non si informa di politica né attraverso le fonti tradizionali né attraverso il web e questo principalmente per la poca fiducia nei confronti delle istituzioni. Tra i giovani la percentuale di chi partecipa ai cortei è molto bassa è anche a causa della mancanza di senso della collettività, di senso di Stato.
Il Mep
Il Mep è la simulazione del Parlamento Europeo rivolto ai ragazzi dei vari licei italiani e comprende varie selezioni fino ad arrivare alle europee, passando per le nazionali, le inter-regionali e prima ancora una selezione interna nei singoli licei. Uno dei compiti che si prefigge è avvicinare le nuove generazioni a quelli che sono i problemi reali che affliggono il nostro Paese. I partecipanti vengono divisi in varie commissioni parlamentari hanno il compito di scrivere delle introduttive, delle risolutive, emendamenti e critiche costruttive aiutati dai loro chairs. Gli ultimi due giorni si discute delle proposte di legge presentate dalle varie commissioni, secondo un calendario stilato prima dai chairs. Si impara cosa siano le istituzioni che noi giovani cittadini siamo chiamati periodicamente a rinnovare, si cerca di comprendere il concetto di politica come servizio che si presta alla comunità privo di frasi propagandistiche.
Testimonianze dirette
Ma cosa ne pensano i ragazzi? L'abbiamo chiesto agli studenti del Liceo Francesco Scaduto di Bagheria, che anche quest'anno, seppure a distanza, hanno partecipato all'iniziativa: "L'esperienza del MEP è stata, per me unica e particolare. Intraprendendo questo percorso ho scoperto una parte di me che francamente prima dubitavo esistesse, cioè una parte della mia personalità veramente capace di mettersi in gioco e far valere ciò in cui crede, al di là di qualunque insicurezza. Oltre a essere stata un'esperienza formativa da un punto di vista più "pragmatico", infatti, lo è stata moltissimo anche a livello semplicemente interattivo e sociale, e mi ha consentito di capire un po' di più me stesso e il mondo che mi circonda. E, sinceramente, non mi aspettavo che mi avrebbe coinvolto tanto quanto è riuscita effettivamente a fare, ma la vita è piena di sorprese.”