Secondo un'analisi di Tuttoscuola in base ai dati forniti dalla Fondazione Gimbe, per via dell'entrata in vigore del nuovo dpcm, nei prossimi giorni rischiano di finire in didattica a distanza circa il 90% degli studenti italiani iscritti nelle scuole statali e paritarie.
Cosa prevede il Dpcm?
Il nuovo provvedimento prevede la possibilità per i governatori locali delle zone che presentano più di 250 contagi settimanali su 100.000 abitanti di chiudere del tutto gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Pensate che numeri così alti di studenti a casa non si vedevano dal lockdown totale di marzo 2020. Parliamo di circa 8 milioni di ragazzi che resterebbero a casa riducendo la loro socialità ad un computer tramite la Dad. Da questa chiusura totale, guardando i contagi, si potrebbero salvare solo la Sardegna, la Valle d'Aosta e la Sicilia. Una possibila deroga è prevista solamente per i ragazzi con disabilità o che hanno bisogni educativi speciali o che frequentano laboratori, i quali possono chiedere di frequentare in presenza.
Le polemiche
Sono già partite le proteste in tutta Italia capitanate dal Comitato Priorità alla scuola con striscioni sui portoni delle scuole e sulle finestre delle case. I ragazzi continuano a ribadire e sostenere che la presenza a scuola sia un loro diritto che debba essere rispettato. La situazione è quindi molto complicata e potrebbe cambiare da un giorno all'altro in base all'andamento della curva dei contagi.