Il mese di settembre è sempre stato caratterizzato dai preparativi per il rientro a scuola: la scelta delle penne colorate, dei mini quaderni per gli appunti e ovviamente il pezzo forte, il diario! Tutta questa fibrillazione è stata sempre accompagnata da un interrogativo: chi sceglierò al mio fianco quest’anno? L’individuazione del compagno di banco non è in alcun modo ovvia o semplice: capita spesso che qualcuno voglia sedere al fianco di un compagno che ne preferirebbe un altro, oppure che ci si accordi tardi sul banco da prendere in classe. Alla fine però, il proprio vicino si rivela sempre una figura fondamentale e alla quale ci si affeziona a prescindere da precedenti simpatie o antipatie; spesso è anzi l’occasione per far nascere belle e indimenticabili amicizie. Ci sono tante cose divertenti e indimenticabili legate a questo rito scolastico: la gara per prendere il banco migliore, per esempio; oppure capire perché quella determinata persona ha scelto di stare con il suo futuro compagno o anche creare un “gruppetto tattico” per poter chiacchierare e aiutarsi nelle verifiche. E così si finisce per affezionarsi ai profumi delle compagne, a scambiarsi le merende, a condividere i bigliettini nell’astuccio o nelle penne, ma soprattutto a crearsi un numero infinito di aneddoti da portarsi nel cuore a vita.
Quest’anno, però, il compagno di banco non esisterà più: non potremo avere accanto a noi una spalla su cui sfogarci della professoressa antipatica, dell’interrogazione andata male oppure delle vicende di classe tra compagni. Sicuramente è bello e rassicurante sostenersi, raccontarsi e scoprirsi l’un l’altro, ma quest’anno non sarà possibile; il nostro compagno di banco non ci sarà e per chi deve affrontare l’ultimo anno di liceo sarà ancor più triste. E per voi, che significato ha il compagno di banco? L’abbiamo chiesto a 5 persone di età diversa, ma la risposta è univoca: il compagno di banco te lo porti nel cuore tutta la vita.
Dora, 57 anni
Quali erano i vostri argomenti di conversazione preferiti?
Parlavamo sempre del nostro futuro e lo immaginavamo insieme: sognavamo di aprire un negozio di ferramenta, anche se non saprei dirti perché… un’idea decisamente bizzarra che ancora mi fa ridere quando ci ripenso!
La cosa che ti sarebbe mancata di più se ti fossi ritrovata a iniziare l’anno scolastico senza compagno di banco?
Sicuramente la condivisione. Certo, avrei avuto paura di non farcela nelle verifiche, ma mi sarebbe dispiaciuto soprattutto non condividere le gioie e le delusioni. Sono legami che restano anche fuori da scuola.
Ricordi negativi del tuo compagno di banco?
In adolescenza capitano spesso gelosie tra coetanei… alcune volte sembrava di avere un fidanzato invece che un’amica!
Una cosa che vorresti rivivere?
I momenti semplici ma pur sempre significativi, tipo andare a casa per studiare insieme, organizzarsi i pomeriggi e le serate durante le lezioni.
Il ricordo più divertente?
Gli anni della mia adolescenza non sono stati certo facili essendo cresciuta durante gli Anni di Piombo; eppure ricordo che io e la mia compagna di banco non vedevamo l’ora che saltasse l’allarme per poter uscire, così da lasciare la scuola e andare a casa!
Laura, 18 anni
La cosa che ti mancherà di più del tuo compagno di banco?
Decisamente confidarsi e condividere racconti personali durante le lezioni. La vita scolastica è migliore se le lezioni scorrono insieme ad una persona fidata.
Il vostro ricordo più bello?
Durante una lezione abbiamo deciso di costruire una casa attaccando dei fogli fra di noi e abbiamo iniziato a sognare insieme il posto, la struttura, l’arredamento e le feste che avremmo potuto organizzare ogni sera in questa nostra casa immaginaria.
Claudia, 18 anni
La cosa che ti sarebbe mancata di più se ti fossi ritrovata a iniziare l’anno scolastico senza compagno di banco?
Sicuramente gli scambi delle merende durante le lezioni… ero sempre curiosa di sapere cosa avrebbe portato la mia compagna di banco; lei aveva sempre ottime idee e io ero super pronta ad assaggiare! E poi, naturalmente, mi sarebbe mancato l’aiuto nei compiti e nelle interrogazioni: in due, tutte le verifiche alla fine erano perfette!
Qual era il suo pregio migliore?
La simpatia e l’originalità: la mia compagna di banco era molto estroversa e particolare, non ci si poteva annoiare con lei. Spesso avevamo idee molto diverse, ma forse eravamo così legate proprio per questo.
Hai alcuni ricordi negativi di lei?
La mattina non aveva mai voglia di parlare! Aveva addirittura stabilito un orario in cui nessuno poteva rivolgerle la parola: dalle 8 alle 9 niente chiacchiere. Non sia mai si “sgarrava” questa richiesta!
Quali sono stati i momenti più divertenti?
Sembrerà paradossale, ma ti direi le interrogazioni: amavamo mandarci “segnali di fumo” per poterci aiutare. E poi quante risate durante le lezioni! Bastava un nulla per farci ridere e a quel punto era impossibile fermarsi.
Chiara, 18 anni
Il tuo ricordo migliore legato al compagno di banco?
Io e la mia compagna di banco siamo sempre state inseparabili: abbiamo scelto il nostro banco nei primi anni di elementari ed è rimasto uguale per anni. Ci piaceva moltissimo fare dei balletti con le nostre amiche, colorare le pagine di diario vuote e creare un arcobaleno.
La cosa che ti mancherà di più del tuo compagno di banco?
Senza dubbio il rapporto solido che avevamo, la sua disponibilità, la pazienza e la gentilezza. Siamo sempre state la coppia perfetta! Adesso auguro alla mia classe di saper unire le forze, i pregi di ciascuno e di riuscire a stare in compagnia anche se a distanza. Alla fine, l’estate che si è appena conclusa è stata la più bella di sempre per quanto mi riguarda, anche in presenza del virus, quindi perché non dovrebbe esserlo anche quest’anno scolastico?
Luca, 35 anni
La cosa che ti sarebbe mancata di più se ti fossi ritrovato a iniziare l’anno scolastico senza compagno di banco?
La complicità: è stata una salvezza avere una persona al proprio fianco ogni mattina, avere una compagnia gradevole con cui sconfiggere la noia.
Il pregio più bello del tuo compagno di banco? Un pregio che può sembrare scontato ma è indispensabile è la bontà, che non è mai facile da trovare.
Il momento più divertente?
Sono davvero infiniti: le gite interminabili, i pranzi insieme, le mattine trascorse nei bar per scappare dalla scuola. Condividevamo davvero tutto.
Un aspetto negativo?
Il fatto che purtroppo negli anni abbiamo preso strade diverse, ma il mio auspicio è che un giorno le nostre strade possano tornare a incontrarsi.