È di questi giorni la notizia della proposta di legge contro gli stereotipi di genere nei testi scolastici presentata dai deputati iscritti a Movimenta. Leggere ancora oggi sui libri frasi come:“ Rossella è così bella da sembrare un angelo, mentre sua sorella è talmente brutta che nessun ragazzo la degna d’uno sguardo”, ci fanno capire come non ci troviamo all’interno di una società che privilegia l’inclusione, ma che, al contrario, continua a promuovere stereotipi di genere all’interno di esercizi scolastici indirizzati a bambini.
Perchè questa proposta?
Il primo firmatario della proposta, Alessandro Fusacchia ( Gruppo Misto), così come riporta Agenpress, afferma che “La scuola deve essere il posto dove educhiamo le nuove generazioni alla cittadinanza globale, alla valorizzazione della diversità. Per questo abbiamo depositato una proposta di legge contro gli stereotipi di genere nei libri scolastici e vogliamo lanciare una grande campagna nelle prossime settimane per togliere questa ipoteca che pesa su tutte le bambine d’Italia”. La proposta nasce dall’idea di sensibilizzare gli editori ad abbattere lo stereotipo secondo cui i bambini lavoreranno e le bambine resteranno in casa ad occuparsi delle faccende domestiche. Marzia Camarda, membro direttivo Movimenta, afferma che “Gli editor sono un tassello indispensabile della produzione di contenuti di qualità, motivo per cui è necessario attivare un processo di inclusione professionale che passa attraverso la condivisione di competenze”.