Da eroi a furbetti, i prof. non ci stanno
Il Professor Ficara risponde alle critiche rivolte al mondo della scuola. "Caro Sallusti, rispettare gli insegnanti fa crescere il PIL del Paese"
Prof. Aldo Domenico Ficara | 3 giugno 2020

"La scuola italiana e il suo corpo docente e dirigente sta scrivendo una delle pagine più squallide della sua storia". Così il direttore responsabile del quotidiano Il Giornale contro quelli che, nell'articolo, vengono definiti "furbetti in cattedra, che meritano la bocciatura". Pronta la risposta dei docenti, che - dopo mesi di sacrifici - non ci stanno ad essere etichettati come scansafatiche. Pubblichiamo la lettera del docente di elettrotecnica Aldo Domenico Ficara, gestore del blog “regolarità e trasparenza nella scuola” che, attraverso alcuni gruppi facebook, raccoglie 62000 followers.

 

"Gli insegnanti passano da eroi anonimi a furbetti in cattedra, almeno questo pensa Alessandro Sallusti in un suo pezzo pubblicato in prima pagina su Il Giornale. Era il 28 marzo 2020 quando il Ministro dell’Istruzione elogiava l’operato dei Professori per il loro impegno nella DAD scrivendo le seguenti parole: “docenti e dirigenti lavorano per rendere vivo e concreto, nell’esperienza di ciascun alunno, il diritto all’istruzione. Posto dalla nostra Carta tra quelli fondamentali e inalienabili. Siete eroi anonimi, state lavorando con ogni mezzo perché tutti, dai più piccini ai più grandi, non perdano il contatto con la scuola. Dalla quale, come diceva don Milani ‘attendono di essere fatti eguali'”. Passano poco più di 2 mesi e la situazione si capovolge Alessandro Sallusti pubblica in prima pagina il seguente titolo: “ Che vergogna i Prof non sono eroi: I furbetti in cattedra meritano la bocciatura”.

Rimango stupito da queste affermazioni, e con l’impeto di chi sente discriminato nell’esercizio delle proprie funzioni professionali scrivo qualche riga di chiarimento: gli insegnanti italiani hanno svolto con grande professionalità la didattica a distanza per tutti i giorni della chiusura delle scuole. Si sono organizzate lezioni, interrogazioni, spiegazioni, compiti e correzioni in videoconferenza. Al pari dello svolgimento di consigli di classe, collegi docenti, relazioni, riunioni di ogni tipo al pomeriggio e qualche volta anche la sera. Oltre le solite attività di insegnamento si sono adoperati a preparare dispense e materiali utili a rendere più interessanti le loro esposizioni didattiche da remoto. Faccio inoltre osservare al Direttore de Il Giornale che mortificare le motivazioni professionali degli insegnanti, che rappresentano la parte sana della società, vuol dire annullare la tanto sperata ripartenza economica del nostro Paese, perché il recupero di tutti i punti di PIL svaniti per effetto dell’emergenza sanitaria, parte anche dalla creazione di competenze innovative che solo la scuola può dare".