Come tutti gli altri giovani studenti ho scaricato l’aggiornamento quarantena per la mia routine. Al momento si compone principalmente di video-lezioni mattutine, studio solitario a seguire, metamorfosi della cucina in pasticceria e in pizzeria il sabato sera, chiacchierate in viodeochat con gli amici all’ora del solito appuntamento serale (con annesso scollegamento e immagine bloccata in posizioni imbarazzanti), e letture notturne. Sprovvista poi di cane, sfrutto il dover buttare la spazzatura per indossare la mia armatura ed uscire. Ho inoltre riesumato dalla cantina chitarra e cavalletto da pittore, e in terrazza, sotto l’occhio attento dei miei vicini, stono e dipingo qualche tela.
Molto spesso però, tra una versione di latino ed un problema di fisica, mi perdo nei racconti di mia nonna, che dall’inizio del lockdown si è trasferita a casa mia. Parto così per un lungo viaggio; mi ritrovo nella prima metà del Novecento, nella sua vita. Nell’Italia alle soglie della Seconda Guerra Mondiale, c’è una ragazza, figlia di un maggiore dell’esercito, che delle regole non vuole proprio saperne. Riesco a vedere il malcapitato che - al rientro dal lavoro - mentre gioca a carte al circolo del fascio, assiste alla sparizione della propria bicicletta per poi vederla ricomparire un paio d’ore dopo. Il modello maschile non le impediva di montare in sella e scorrazzare tra i vicoli di un paese alle pendici del Vesuvio. Al suono della sirena invece la paura regnava sovrana e la fuga era rapidissima, un minuto avrebbe potuto cambiare le sorti della propria vita. Rivivo anche i mesi nel piccolo paesino molisano tra le montagne, dove si era rifugiata con la madre e la sorella, finito in prima linea nella battaglia tra gli alleati e i tedeschi in fuga.
Come lei, anche io stento a credere che siano passati solo un paio di mesi da quando le nostre vite sono state stravolte; i racconti delle sue avventure giovanili mi aiutano ad allentare la tensione di questo periodo e alimentano la speranza con la consapevolezza che anche i periodi più difficili si possono superare.