Nessuno l’avrebbe mai pensato che il Coronavirus stravolgesse la vita di tutti e quindi anche quella scolastica: nessuno era preparato, né gli insegnanti, né gli alunni, né i dirigenti scolastici, né il Ministero dell’Istruzione. In ogni caso tutti noi ci siamo organizzati dando il via ad una soddisfacente didattica virtuale: spiegazioni a distanza, simil-interrogazioni, interventi e compiti. Questa situazione ha portato quindi ad un dibattito tra noi ragazzi, nelle nostre famiglie, con i professori ed in tutto il mondo scolastico e non.
A tal proposito, il Ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina ha dichiarato; “Abbiamo messo in sicurezza l’anno scolastico. Non si può però assolutamente parlare di sei politico: sono categorie vetuste, la valutazione guarda alla crescita e maturazione dello studente, che è messo al centro. Se ci saranno apprendimenti da recuperare, li recupereranno a settembre”. E ancora ha dichiarato: “La valutazione dell’anno sarà seria e coerente con quanto svolto”. Insomma la conclusione del Ministro è stata quella di non aderire al sei politico che avrebbe livellato e reso inutile l’impegno dei ragazzi nello svolgimento delle lezioni on line e comunque quello anche dei primi mesi dell’anno ma di procedere comunque alla promozione obbligatoria.
Ma cosa ne pensano gli studenti? Ho intervistato alcuni miei compagni del Liceo Classico Dante Alighieri, che si sono espressi sulle decisioni della Ministra. Giuseppe è convinto che: “La promozione è una misura necessaria, data la gravità della situazione. Per quanto riguarda però i crediti della maturità, per i ragazzi del triennio, vanno assegnati coerentemente alle valutazioni dell’alunno nel corso dell’anno, la meritocrazia va mantenuta"; anche Giulia la pensa allo stesso modo: "Sinceramente sono d’accordo con la promozione automatica, anche perché a settembre, o quando rientreremo, chi ha avuto delle carenze dovrà comunque sostenere degli esami o qualcosa del genere, quindi per me ha senso”; d'accordo anche Tommaso: "La promozione automatica secondo ed è giusta ma allo stesso tempo un’opportunità immensa. Sicuramente infatti non si può giudicare il rendimento in questi mesi e questa può essere l’occasione per coloro che avevano il debito di recuperare con tranquillità”.
Il dibattito è ancora vivo e se ne continuerà a parlare; ma anche in questa situazione la scuola valuta l’impegno di ciascuno e se dovesse sbagliare non cambia la tua vita.