“Visioni sostenibili” è il titolo del progetto che si è concluso il 14 dicembre 2019 al Cityplex Politeama Lucioli con l’evento che ha visto protagonisti gli alunni del Liceo Classico “C.Tacito” e del Liceo Artistico “O. Metelli” di Terni.
Il progetto, nato dalla risposta al bando Miur Mibact, ha permesso agli studenti del IV e V A del Liceo Classico “C.Tacito” e a quelli del IIID del Liceo Artistico “O. Metelli” di confrontarsi con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 adottata il 25 settembre 2015 dall’Assemblea Generale dell’ONU.
I ragazzi hanno presentato i cortometraggi, frutto del loro primo approccio al mondo del cinema e anche alle tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità.
Nell’evento, caratterizzato dall’alternarsi delle performance degli alunni con canti, danze e declamazioni di poesie, sono intervenuti gli esperti Federica Gasbarro, Giovanni Mazzitelli e Michele Sbaragli che sono stati intervistati dai ragazzi.
“Nessuno si aspetta che un giovane possa avere delle idee, un pensiero complesso e ribellarsi a un sistema che non riconosce come sano”, afferma Federica Gasbarro, laureanda in biologia e definita la Thunberg italiana, sottolineando perché i riflettori debbano essere puntati più sui giovani che sugli adulti. Federica, scelta dalle Nazioni Unite come unica italiana a rappresentare i giovani al primo Youth Climate Summit, sostiene che, per essere sostenibili, bisogna sviluppare un pensiero critico, informarsi, studiare e comprendere il problema per poterlo rendere proprio. Esattamente quanto hanno cercato di fare le classi coinvolte nel progetto. Il fisico Mazzitelli, che è solito rivolgere lo sguardo all’universo, lancia un monito importante: “L’essere umano è uno dei mammiferi più longevi sulla Terra, la nostra estinzione non è un problema per l’universo”. Lascia anche intendere come i problemi ambientali del nostro pianeta non sembrino un’emergenza per l’economia del mondo: “Se noi siamo qui a parlare di ambiente è perché degli scienziati ce lo stanno dicendo, non perché l’economia o gli interessi umani hanno portato a parlare di questo problema”. Infine, alla domanda su cosa si possa fare per risolvere il problema ambientale, Mazzitelli risponde che non si può parlare solo di rinuncia, vista come un messaggio negativo, ma “bisogna pensare al concetto di trasformare le cose a cui dobbiamo rinunciare in cose belle con cui ci piace vivere”.
Michele Sbaragli di ARPA Umbria ha poi condiviso le sue riflessioni in merito ai cortometraggi visionati nel pomeriggio, apprezzando come si sia parlato di una comunità sostenibile dove il pensiero creativo umano riesce a sostituire il bello con il brutto, come sintetizza il corto della IIID del Liceo Artistico. Per quanto riguarda il corto del IV A del Liceo Classico, sottolinea come i giovani, che sono impegnati in rivolte pacifiche, arrivino a immaginare di guerreggiare con armi che seminano vita invece di distruggere; questa contrapposizione tra bene e male è ancor più evidente nel corto del VA: “Avete messo sull’ago della bilancia un bene e un male assoluto: vediamo qual è il tipo di impatto per ogni azione che compiamo”.
L’invito finale, rivolto ai presenti in sala, “Diventiamo tutti quanti ciò che facciamo”, si può (e si deve) estendere a tutti, specialmente ai più giovani.