Nelle scuole italiane l’interazione tra studenti e professori è sempre più difficile: spesso i docenti non riescono a rendere partecipi i propri alunni di quello che stanno spiegando, annoiando i ragazzi e portandoli a distrarsi durante la lezione. Un ruolo determinante in questo senso è svolto dalle cosiddette lezioni frontali, un metodo di insegnamento nel quale il professore espone in maniera unidirezionale gli argomenti, non riuscendo ad attirare l’attenzione degli alunni. In alcune scuole in Lombardia, Piemonte e Sicilia si è però riusciti a trovare una soluzione alla lezione frontale: questo nuovo metodo prevede l’insegnamento attraverso macro-argomenti e l’eliminazione dei compiti a casa. Ogni macro-argomento viene affrontato in maniera interdisciplinare, ossia per due settimane si studia un tema in diverse materie scolastiche. Ci possono essere diverse tattiche espositive e svariati strumenti e supporti didattici per agevolare la spiegazione, come la lavagna, che consente di scrivere sul momento le parole chiave e le formule o la visione di video con lo scopo di mostrare suggerimenti e approfondimenti.
La lezione frontale non è l’unico modo per insegnare! In alcune materie umanistiche come storia dell’arte, italiano o storia, ad esempio, si potrebbero fare lezione all’aperto o itineranti per vedere di persona i luoghi del passato che sono argomento di lezione.
Un altro metodo potrebbe essere quello di aprire un dibattito durante le spiegazioni, per consentire agli studenti di esprimere la propria opinione su quello che poi dovranno studiare ed esporre all’interrogazione, o ancora - per quanto riguarda le materie scientifiche - potrebbe essere utile fare esperimenti scientifici verificando così gli effetti di quanto studiato sui libri.
Il sogno di noi studenti è che la scuola non sia un luogo noioso, ma un posto dove poter imparare a cogliere qualcosa di diverso che ci stimoli ad apprendere sempre di più i nuovi argomenti.