La città dove vivo da un mese si Chiama Handan, è a 400 chilometri a Sud Ovest di Pechino ed è popolata da ben 10mila abitanti. Vengo da Roma, quindi l’impatto è stato importante, ma sono stati tutti molto accoglienti e ospitali.
Handan è una città un po’ grigia, vicina alle montagne.
È molto chiassosa, qui tutti o quasi, si muovono in motorino elettrico quindi è un po’ come vedere sciami di motorini in movimento di continuo. Di biciclette invece non ne ho viste molte. Vivo presso una famiglia, ma sono inserita in un programma di boarding: dal lunedì al sabato sono a scuola, poi nel week end torno a casa. Torno con la mia sorella ospitante, che frequenta la mia stessa scuola.
La scuola in generale in Cina è dura. Per noi studenti stranieri infatti la scuola non è particolarmente complicata, ma per i ragazzi cinesi sì, hanno orari pesanti rispetto ai nostri. Io qui faccio 11 ore di scuola, divise la mattina dalle 7.30 fino alle 11.50, poi dalle 12 alle 18 e infine la sera dalle 18.30 alle 20, quando facciamo studio individuale: cioè i compiti per il giorno dopo. Io studio prevalentemente cinese, ma nella scuola, frequentata da ben seimila studenti, si studia di tutto. I ragazzi che conosco seguono un programma internazionale quindi studiano inglese, fanno molte ore di ascolto e lettura, ma ci sono anche quelli che studiano fisica, matematica e letteratura.
I luoghi comuni sui cinesi? Direi che a volte son veri ma altre non proprio. I cinesi non sono antipatici, almeno per la mia esperienza. Io ho trovato persone molto simpatiche e accoglienti, la mia mamma ospitante, quando mi ha conosciuta, mi ha abbracciata e proprio non me lo aspettavo, credevo fossero molto più chiusi! Sono anche educati, anche se ovviamente bisogna mettersi d’accordo sui parametri per definire “educazione”, che variano da cultura a cultura. Ad esempio qui tutti sputano a terra per strada!
Le abitudini culinarie? Mi sembra che tutto ciò che debba essere dolce sia salato e viceversa… sono un po’ confusa. Alla mensa scolastica ho notato che tutte le pietanze sono fritte. A me non piace e sono conosciuta per essere quella che mangia solo riso. E di riso sì, ce n’è davvero tanto! E anche le verdure si trovano facilmente.
La cosa più strana che ho mangiato? La rana, davvero buona.
A chi mi chiede perché sono venuta fino a qui dico: fino a due settimane prima della chiusura del programma interculturale volevo andare in un paese anglofono, ma poi, sentendo le esperienze di chi è stato in Estremo Oriente, mi sono detta: “e quando mi ricapita?” ed eccomi qui. Per ora sono contenta.
(Testo tratto dall’intervista andata in onda su Zai.time il 23 settembre 2019)