Generazione TikTok: tra meme, disinformazione e informazione
C.C. | 11 aprile 2025

I social network non sono più solo un passatempo: oggi sono uno dei principali strumenti attraverso cui i giovani (e non solo!) si informano.
Ma quanto ci possiamo fidare di una notizia vista in un reel, in un TikTok virale o in una story condivisa da un influencer?

 

Un nuovo modo di informarsi

Nell’epoca digitale, le nuove generazioni non leggono più il giornale al mattino, ma scorrono i “Per Te” di TikTok o i reel di Instagram. Le notizie arrivano in forma breve, visiva, (troppo) spesso emotiva. Meme, video, reaction e voice-over diventano il linguaggio quotidiano dell’informazione. Questo cambiamento non è per forza negativo, ma ci impone di sviluppare nuove competenze per distinguere ciò che è informazione da ciò che è puro intrattenimento o, peggio, disinformazione travestita da verità.

 

Quando la disinformazione diventa virale

I contenuti virali funzionano perché emozionano, fanno ridere, indignano o commuovono. Ma proprio queste emozioni possono renderci vulnerabili. Sui social è facilissimo imbattersi in fake news: frasi fuori contesto, video manipolati, meme che sembrano innocui ma che veicolano messaggi falsi o pericolosi. In un mondo in cui “scrolliamo” centinaia di contenuti al giorno, fermarsi a riflettere e analizzare il tipo di informazione che ci viene proposto, diventa un vero e proprio atto rivoluzionario (oltre che profondamente necessario).

 

L’importanza di leggere tra le righe

Saper decodificare un meme o un video TikTok non è così scontato. Ci vuole una mentalità critica per capire chi ha pubblicato quel contenuto, perché lo ha fatto, e con quale scopo. È fondamentale imparare a porsi domande: la fonte è attendibile? Il video è stato tagliato o modificato? Ci sono altri punti di vista? Siti come Bufale.net, Facta o il progetto “Disinformazione” di Pagella Politica sono strumenti preziosi, ma serve anche un costante allenamento quotidiano alla decodificazione dei messaggi celati nei media.

 

Il ruolo degli influencer e dei content creator

Sempre più spesso, gli influencer diventano opinion leader. Parlano di politica, diritti civili, guerre e ambiente. Alcuni lo fanno con serietà e preparazione, altri purtroppo no. È quindi importante che anche chi crea contenuti online si assuma una responsabilità nei confronti del proprio pubblico. E che chi li segue sappia distinguere tra un’opinione personale e una notizia verificata.

 

Zai.net e la sfida dell’educazione digitale

In questo panorama in continua evoluzione, in Zai.net ci impegniamo a fornire ai giovani gli strumenti per navigare con consapevolezza tra le onde dell’informazione digitale, con sempre più conseguenze dirette in quella che, in rete, si definisce “IRL” (“In Real Life”, nella cosiddetta “vita vera”).
Attraverso i nostri laboratori di giornalismo e radio, i ragazzi imparano a riconoscere i segnali della disinformazione, a verificare le fonti e – seguendo le indicazioni di giornalisti tutor professionisti e con molti anni di esperienza sul campo alle spalle – a diventare loro stessi creatori di contenuti affidabili. 

Perché essere protagonisti dell’informazione significa anche saperla rispettare.

 

Diventare cittadini digitali consapevoli

La sfida è grande, ma anche entusiasmante. I social sono parte integrante della nostra vita e imparare a usarli in modo critico è un superpotere che tutti possiamo sviluppare. 

L’obiettivo? Creare una generazione di cittadini digitali consapevoli, capaci di scegliere, analizzare e – quando serve – mettere in discussione ciò che vedono ogni giorno online.

 

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