PNRR: Piccoli piccoli reporter e le loro Città Invisibili
I podcast dei giovani(ssimi) reporter per viaggiare nel regno della fantasia e dell'immaginario
Tommaso Di Pierro | 5 settembre 2024

Al 2° circolo didattico Don Minzoni di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, si è tenuto con successo il laboratorio di creazionedei podcast, finanziato tramite i fondi PNRR nell’ambito del contrasto alla dispersione scolastica e sostenuto da Fondazione Media Literacy, che ha coinvolto bambini e bambine delle classi di terza e quarta elementare, che, dopo aver letto alcuni brani de Le città invisibili di Italo Calvino, hanno immaginato la propria città ideale. Quanto concepito con la fantasia è stato poi scritto e registrato in forma di podcast, ideati direttamente dai bambini: 

In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, la maestra Olimpia ci ha presentato il libro Le città invisibili. Grazie alla lettura dell'opera siamo entrati in uno spazio surreale, inco trato da Marco Polo durante il suo viaggio, dove emergono luoghi fuori posto e fuori tempo, popolati da città inesistenti e impossibili, paesaggi incongrui e contraddittori. Anche noi abbiamorealizzato le nostre città invisibili: Libera, Cheira e Artesia.

Libera:  Esiste nei miei sogni una città di nome Libera, dove tutto è costruito in onore della donna. Ogni casa è circondata da un bellissimo giardino, dove al centro vi è un albero di mimose. Immensi filari di cespugli fioriti delimitano le strade, dove passano carrozze lussuose trainate da cavalli bianchi. In ogni angolo della città si trovano negozi caratteristici che vendono profumi, gioielli, scarpe eleganti con tacchi e vestiti principeschi. Ci sono poi saloni di bellezza, ristoranti romantici, librerie fornitissime e palestre attrezzate. Al centro di Libera vi è un'enorme piazza sulla quale si affacciano un museo con le opere dedicate alle donne e un centro culturale dove ci si riunisce per discutere di cultura, sport, educazione civica e sociale e di protezione ambientale. Qui sembra sia successa una rivoluzione: le donne e gli uomini hanno scambiato i propri ruoli. Le donne fin da piccole imparano a difendersi e da adulte sono quelle che svolgono tutti i lavori. Sono libere di pensare, esprimere la propria opinione e di poter decidere della propria vita. Gli uomini hanno pieno rispetto delle donne e a loro sono affidate tutte le attività necessarie alla vita quotidiana.

Cheira: Nella città di Cheira tutto profuma di vaniglia. Le persone e gli animali sono di pan di zenzero, con simpatiche decorazioni. Il cielo che sovrasta la città ha le nuvole di zucchero filato e il sole è un chupa chups. Le strade sono di pasta frolla, dove circolano automobili a forma di plumcake, le case sono muffin di vario gusto: alla fragola, al cioccolata, ai frutti di bosco. I palazzi sono torte a più piani, separati da cancelli di cioccolato. Ogni omino della città svolge un lavoro: c'è l'omino Borbone, che lavora nella caffetteria, è sempre un po' nervoso e con il broncio. C'è Mrs. Batticuori, che vende bottoni decorati di tutti i colori, ha un gatto di nome Oreo che dorme tutto il giorno sopra un macaron. C'è Mr. Cuor di mela, che ha una libreria e offre ad ogni lettore che entra un sidro caldo. Quando diventa sera ecco che compaiono le Pan di Stelle, e la Luna Ciok illumina la città.

Artesia: la città che ho immaginato è Artesia, dove gli abitanti amano e rispettano tutto ciò che è arte. Si entra in città attraverso un grandearco, da cui parte un viale con magnifiche case e giardini ben curati. La città è divisa in quartieri: in alcuni vi sono ville antiche con sculture e fontane maestose, chiese e musei bellissimi, dove è possibile ammirare tante opere d'arte di pittori e scultori famosi. In altri ci sono grattacieli altissimi, circondati dal verde e da sculture fantasiose e colorate. I cittadini di Artesia hanno il piacere di vivere l'arte avendone cura ogni giorno.