Siamo molto più informati ma l’informazione è sempre meno pagata. Si potrebbe riassumere così l’irreversibile tendenza che ha investito il mondo dell’editoria da quando internet ha messo a disposizione di tutti notizie gratuite e accessibili. Nell'editoria quotidiana, la Relazione annuale 2020 dell'Agcom ha registrato il 13,4% di testate in meno rispetto al 2019. E anche nel 2020, nessun editore ha superato la soglia di legge stabilita al 20% della tiratura globale. La crisi strutturale della stampa si sta rilevando irreversibile e mostra di non aver beneficiato della accresciuta domanda di informazione dovuta alla crisi pandemica. Ma il cortocircuito della cattiva informazione diventa un cane che si morde la coda: un’editoria mal pagata non può produrre prodotti di qualità. E questo rende i lettori ancora più diffidenti nei confronti del mondo del giornalismo. Ma perché è necessario che una buona informazione, per essere tale, sia pagata? Il mondo dell’editoria è una complessa macchina a ingranaggi, composta da professionalità diverse e specializzate. Lo sanno bene i ragazzi del Liceo Ripetta di Roma e del Carducci di Cassino, coinvolti nel Bando di Regione Lazio Giovani protagonisti dell’editoria, che nel seminario a cura di Mandragola Editrice, hanno appreso com’è composta la complessa filiera editoriale. Direttore editoriale, editor, grafici impaginatori e correttori di bozze: queste le figure indispensabili alla realizzazione di un giornale cartaceo, spesso affiancate da illustratori, esperti della comunicazione e del marketing.
Il direttore responsabile è il giornalista che guida un giornale e risponde di fronte alla legge di tutto ciò che vi viene pubblicato. In genere direttore editoriale e direttore responsabile individuano la linea generale e di sviluppo del periodico, mentre al direttore responsabile rimane l'autonomia delle scelte.
Il direttore editoriale è una figura manageriale che ricopre un ruolo di supervisione. Spesso si occupa di coordinare le risorse umane, gestendo i dipendenti che lo supportano nel lavoro, ma anche i vari freelance che collaborano con la casa editrice. Ma non solo: detta anche la linea editoriale e quindi le scelte e gli indirizzi della casa editrice. È la figura al vertice decisionale della piramide.
L’editor rappresenta il primo filtro tra gli autori che propongono le proprie opere (narrativa, poesia, saggistica, giornalismo, contenuti web) e le case editrici (o anche le redazioni di giornali, riviste e siti internet). Compito dell'editor è quello di controllare e rivedere il testo curandone la correttezza, la chiarezza e la coerenza stilistica e formale. Il lavoro dell’editor precede la fase di stampa delle opere editoriali e si occupa innanzitutto di leggere con attenzione le opere che gli autori sottopongono alle case editrici. Poi, in base alle tendenze che animano il mercato editoriale e in base alla strategia della casa editrice o dell’agenzia per cui lavora (o anche delle redazioni di giornali, riviste e siti internet), giudica se sono o meno pubblicabili, assolvendo così a una funzione di scouting. Una volta che l’autore e la casa editrice hanno stipulato un accordo di pubblicazione, l’editor si occupa di proporre all’autore eventuali modifiche o revisioni da apportare al testo. Il correttore di bozze controlla invece che in un’opera non vi siano errori di battitura: ortografici, spazi di troppo, punteggiatura sbagliata.
Il grafico editoriale si occupa invece dell’impaginazione dei testi: dai font al posizionamento di eventuali materiali grafici, il suo è un lavoro estremamente creativo perché struttura la pagina a livello materiale cercando di facilitare la lettura del testo e rendere il prodotto più fruibile.
Un aspetto molto importante per una casa editrice, indipendentemente dalle dimensioni, è quello riservato alla comunicazione, alla promozione e al marketing. In questo ambito è assolutamente necessario avvalersi della collaborazione di una persona realmente esperta o, in alternativa, di appoggiarsi ad un ufficio stampa esterno. L’intento di una casa editrice è quello di vendere i propri prodotti e quindi diventa importantissimo saperli promuovere nel modo più appropriato. Chi si occupa della comunicazione, ha il compito di inviare il materiale informativo alle redazioni culturali di quotidiani e periodici e alle librerie, di organizzazione presentazioni ed eventi, di partecipazione a festival letterari e così via.