Teppismo, delinquenza, istinti più bassi della società: troppe volte il mondo dello sport viene considerato il più distante possibile da quello della cultura, eppure – l’editoria ce lo insegna – sono due realtà in strettissima relazione. Raccontare lo sport significa raccontare la cultura del proprio paese e della propria società, il folklore, il turismo, la passione. Il Giro d’Italia, in questo senso, è l’esempio più lampante.
“Andare a vedere il ciclismo è una cosa che se ci pensi non ci credi” spiegava lo scrittore Alessandro Baricco. “Stai sul bordo di una strada, aspetti, aspetti, poi ad un certo punto arrivano, come una ventata colorata, i ciclisti, e ti strisciano negli occhi. Se non sei sullo Stelvio è una faccenda di trenta secondi. Hai il tempo di dire arrivano e già li vedi di schiena. Vabbè che è gratis ma ammetterete che è uno spettacolo paradossale. Eppure strade piene, quando passano quelli. Paesi interi usciti di casa a vedere e plaid sull’erba, thermos, radioline, giacche a vento e la rosea aperta alla pagina giusta per leggere i numeri dei ciclisti e sapere chi erano. Una festa”. Lo sanno bene gli studenti del Liceo Artistico Ripetta di Roma e del Classico Carducci di Cassino che, grazie al Bando di Regione Lazio Giovani protagonisti dell’editoria hanno potuto partecipare al seminario Sport e turismo: il ruolo del Giro d'Italia nel raccontare la cultura italiana.
Il giornalista Pietro Pisaneschi, più volte inviato al Giro d’Italia, ha raccontato il compito dei cronisti che spesso si trovano a dover scrivere pagine intere su passaggi di trenta secondi. Come si può riempire e colorare un pezzo sul nulla? Al Giro d’Italia, la notizia, oltre a quello che succede tra i corridori, è la miriade di storie che si assiepano intorno alle strade. E così capita di dover scrivere un’intera pagina dell’edizione bresciana del Corriere della Sera sul passaggio del Giro da Pozzolengo. Un passaggio di 400 m scarsi: una rotonda, una piccola discesa e poi una strada in mezzo ai campi. Come si racconta lo sport? Osservando ciò che ci circonda, raccontando le storie attorno all’evento. Per scrivere un articolo basta osservare.
Il legame tra sport e turismo, tra sport, cultura e folklore è inscindibile: ogni evento sportivo si lega indissolubilmente al turismo sia per gli eventi collaterali sia per la promozione del territorio dove si svolge l’evento. Ogni tappa parla della Regione che attraversa: i piatti tipici, gli eventi più importanti, i monumenti da visitare, le storie locali. Il modo più innovativo (e allo stesso tempo più arcaico) di parlare dello sport, è tornare a farlo partendo da ciò che rappresenta per il pubblico.
“Non vendo cultura in una boutique, la vendo sul Guerino o su Il Giorno" spiegava Gianni Brera, il più grande giornalista sportivo del nostro, spiegando il proprio lavoro e riassumendo, con la consueta pungente ironia, il senso più profondo dell’editoria sportiva.