Il contesto in cui viviamo ci condiziona? La gelosia è positiva per il rapporto di coppia? Esistono atti di violenza che vengono scambiati per atti d’amore? Sono solo alcune delle domande a cui i ragazzi di quattro scuole superiori abruzzesi hanno risposto durante il progetto dal titolo Nel Rispetto dell’amore di Media Literacy Foundation per il Dipartimento per le Pari Opportunità, promosso dal Cepell e realizzato da Hamelin e coordinato da Serena Cecconi.
Un percorso studiato per indirizzare i ragazzi, attraverso l’attività di libro terapia, verso la strada dei rapporti sani sulla base dell’uguaglianza e del rispetto. Ad essere coinvolti sono stati: il Liceo Scienze umane - opzione Economico Sociale di Città Sant’Angelo; l’Istituto Tecnico Commerciale Amministrazione, Finanza e Marketing di Torre de’ Passeri (Istituto Omnicomprensivo di Popoli); il Liceo Linguistico Marconi di Pescara; l’Istituto di istruzione superiore “Luigi Savoia” - indirizzo Trasporti e logistica di Chieti. Il risultato di tutto il lavoro è stata una App progettata a partire dai questionari degli studenti e una pubblicazione che raccoglie le letture svolte in classe. Attraverso il progetto infatti, i giovani hanno cercato di valutare criticamente l’impatto dei ruoli rigidi di genere sulle loro identità e di capire i nessi che esistono tra ruoli di genere, disuguaglianza e violenza. Un tema che gli studenti hanno potuto osservare anche dal punto di vista giornalistico grazie ai totem dedicati che la Media Literacy Foundation ha posizionato in ogni scuola e su cui è stato possibile visualizzare le prime pagine dei giornali; totem che, finito il progetto, ora resteranno patrimonio delle scuole.
Interessanti le pagine della pubblicazione nata. «Secondo me il contesto in cui viviamo ci condiziona sempre, a meno che non siamo automi», dice M, 20 anni, Torre de’ Passeri, proprio in risposta alla domanda che chiede del condizionamento; a farle eco F, 17 anni, di Pescara: «Il contesto ci condiziona tantissimo, e a volte non ce ne rendiamo conto». Ma le domande hanno spaziato tra tanti temi, anche spinosi. E a sorpresa, gli stereotipi sul genere hanno mostrato in più di un’occasione di esistere ancora. Alla domanda: “Se una ragazza esce con tanti ragazzi diversi come viene vista? In diversi hanno risposto come F, 18 anni, di Torre de’ Passeri: «L’uomo come un eroe e la donna come una poco di buono perché ci è stato messo in testa questo». E a proposito di gelosia? C’è ancora chi la vede come aspetto “positivo”. Ma quando si passa alla domanda che chiede se si possa scambiare atti di violenza per amore, la risposta è unanime: «Assolutamente no».