Blu Terra2, è italiano il primo parco fotovoltaico in Iran
Stefano Falconio: “Il nostro progetto porterà energia pulita a circa 5.000 famiglie”
Micol Ceretta | 9 maggio 2018

Trentamila pannelli solari in un’area di 20 ettari, per un totale di circa 17 milioni di kwh di energia pulita all’anno. Accade nell’isola di Qeshm, in Iran, dove l’azienda italiana Carlo Maresca S.p.A ha realizzato, all’inizio di quest’anno, il parco fotovoltaico in full equality. Ce ne parla Stefano Falconio, responsabile Sviluppo estero dell’azienda nonché presidente di Blu Terra2.

 

Cos’è la Carlo Maresca S.p.A.?

È una classica azienda familiare di Pescara, nata nel secondo dopoguerra all’interno del settore costruzioni e che, successivamente, si è ampliata nel settore turistico e poi in quello dell’energia rinnovabile. Nel 2015 ha avviato lo sviluppo all’estero che si è concretizzato con la realizzazione di Blu Terra2, il parco fotovoltaico da 10 megawatt in territorio iraniano.

 

Come mai un’azienda italiana ha scelto d’investire proprio in Iran?

Nel 2015 l’Unione Europea, gli Stati Uniti e l’Iran hanno firmato il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), l’accordo sul nucleare iraniano per l’inizio dell’allentamento del sistema sanzionatorio. Nel 2016 il governo italiano ha organizzato una prima missione con una delegazione di imprenditori, alla quale abbiamo preso parte anche noi. Abbiamo fatto un’indagine di circa due mesi nel Paese, che ha rivelato una normativa chiara e lineare per quanto riguarda gli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

Qual è la situazione energetica attuale dell’Iran?

Se non sbaglio l’Iran è il secondo produttore in termini di gas e il terzo o quarto in termini di petrolio, quindi sicuramente non ha problemi ad approvvigionarsi di materia prima per la produzione di energia elettrica. È chiaro che l’aprirsi dell’Iran al mondo e l’abbassarsi della barriera del sistema sanzionatorio permetterà a questo Paese di movimentare la propria economia, incentivando l’utilizzo di energia pulita. Ci sono molte capacità imprenditoriali e commerciali al suo interno.

 

Come verrà impiegata l’energia di Blu Terra2? Sarà utilizzata solo per fini domestici o verrà impiegata anche dalle aziende e dalle fabbriche?

I circa 17 milioni di kilowatt all’anno verranno impiegati per soddisfare il fabbisogno dell’isola di Qeshm, dove abbiamo realizzato l’impianto. Chiaramente l’energia da noi prodotta non sarà sufficiente a coprirlo tutto ma, facendo un calcolo sulla base dei consumi europei, potremmo essere in grado di sostenere circa 5000 famiglie. È difficile stabilire quanta energia verrà utilizzata per i consumi industriali e quanta per i consumi domestici. Sicuramente verrà utilizzata da entrambe le utenze perché il nostro investimento è stato fatto all’interno di una zona industriale, anche se non molto sviluppata.

 

Qual è la situazione energetica attuale dell’Italia? A che punto siamo con le energie rinnovabili in generale e con il fotovoltaico in particolare?

In termini di numeri l’Italia ha sicuramente grandissime installazioni, ma sul mercato non ci sono più incentivi. Viene fatto tutto su aste o su grid parity: si realizzano parchi fotovoltaici ed eolici per poi vendere sul mercato libero, senza alcun tipo di incentivo da parte dello Stato.