Roma, Barcellona e Manchester United rischiano grosso, essendo chiamate ad affrontare, rispettivamente, gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, vittoriosi all'andata per 2 a 1, i londinesi del Chelsea (a Stamford Bridge finì 1 a 1) e gli spagnoli del Siviglia (0 a 0 all'andata). Un solo fattore gioca a loro vantaggio: il ritorno si disputerà fra le mura amiche, e così i giallorossi potranno contare sull'effetto dell'Olimpico, i blaugrana su quel muro umano che è il Camp Nou al gran completo e i diavoli rossi su quel "teatro dei sogni" che è l'Old Trafford.
Il compito più gravoso, spiace dirlo, spetta alla squadra di Di Francesco, in quanto ha l'avversario peggiore e un solo risultato a disposizione, al pari del Barcellona che, però, può contare su un'esperienza internazionale assai maggiore e sulla classe sovrumana dei propri campioni. Il Manchester di Mourinho, dal canto suo, non si illuda di poter passeggiare contro i ragazzi di Montella, in quanto è fuor di dubbio che i sivigliani costituiscano una delle realtà più interessanti del panorama calcistico contemporaneo.
Tutt'altro discorso per quanto riguarda il Bayern Monaco, vincitore all'andata per 5 a 0 e chiamato ad affrontare, sia pur in trasferta, i turchi del Besiktas, con la tranquillità psicologica di uno squadrone che sa di essere tale e, oltretutto, ha già un piede e mezzo ai quarti di finale di Champions e la possibilità di conquistare la sesta Bundesliga consecutiva già domenica prossima, con sette turni d'anticipo.
A naso, giocando da par loro, Manchester United e Barça dovrebbero farcela, il Bayern, salvo cataclismi, ce l'ha già fatta mentre alla Roma servirà una partita perfetta: non sarà facile ma non è da escludere che possa riuscirci. Noi ce lo auguriamo di cuore poiché il calcio italiano ha bisogno di andare avanti con le sue compagini migliori. La sola Juve, per quanto attrezzata per arrivare in finale, non basta più, specie se poi, purtroppo, va a finire come a Berlino contro il Barcellona o a Cardiff contro il Real Madrid.