In una delle domeniche più difficili nella secolare storia del nostro calcio, mentre Firenze salutava in lacrime il proprio capitano e tutti gli stadi d'Italia gli rendevano omaggio con la compostezza e il garbo che vorremmo vedere in ogni circostanza, abbiamo assistito forse ad un momento di svolta di questo campionato. Il rullo compressore di Allegri, infatti, inanellando l'ottava vittoria su otto partite disputate nel 2018, senza subire nemmeno un gol e senza dimenticare le tre vittorie di fine 2017 che portano a undici il computo dei successi consecutivi, è tornata in testa alla classifica dopo cinque mesi, con la possibilità di portare a quattro punti il proprio vantaggio sul Napoli in caso di successo, mercoledì, nel recupero contro l'Atalanta.
Un Dybala marziano (sua la doppietta che ha fissato il risultato sul 2 a 0), un Higuaín che, al netto del rigore sbagliato sul finire del primo tempo, ha disputato una gara di tecnica e sostanza, corsa, sacrificio e supporto al proprio ispiratissimo compagno d'attacco, con Douglas Costa sugli scudi, il neo-venticinquenne Sturaro nei panni del jolly prezioso, la falsa riserva Marchisio padrone del centrocampo e due campioni sottovalutati come De Sciglio e Rugani a maramaldeggiare in difesa, davanti ad uno Szczesny che non è eccessivo definire uno spettatore non pagante. Il tutto al cospetto dell'ottima Udinese di Massimo Oddo, alla quale, tuttavia, i bianconeri torinesi hanno consentito un solo tiro in porta quasi allo scadere dell'incontro.
Una prova di forza cui il Napoli non ha retto, e così, dopo la sconfitta subita sabato scorso in casa ad opera della Roma di Di Francesco, è arrivato un impalpabile 0 a 0 a San Siro contro la convalescente Inter di Spalletti. Un Inter che non ha fatto vedere nulla di eccezionale, come del resto accade sin dall'inizio della stagione, ma che ha avuto comunque il non piccolo merito di disputate una partita attenta e ordinata, lasciando poche occasioni ai più dinamici rivali e arrivando al novantesimo senza patemi d'animo. "Primo non prenderle" deve aver detto Spalletti ai suoi, e i ragazzi, per una volta, lo hanno seguito alla lettera.
Impresa del Milan a Marassi contro un dignitoso e combattivo Genoa: i gattusiani passano nel finale grazie ad un colpo di testa di André Silva su assist di Suso e scoprono la bellezza del sesto posto, con la possibilità, a questo punto concreta, di andare all'assalto di Lazio e Inter per conquistare un piazzamento Champions. Considerando com'era ridotto il Milan al momento dell'esonero di Montella, non ci si può che inchinare al cospetto del Ringhio nazionale.
Vendemmia inaspettata del Crotone in lotta per la Salvezza contro la Sampdoria di Giampaolo: un 4 a 1 che mina le certezze dei blucerchiati, adesso distanziati dal Milan di tre punti, e rilancia le ambizioni dei calabresi. Un pari scialbo (1 a 1) fra Sassuolo e Spal a Reggio Emilia, Atalanta corsara a Bologna (1 a 0) e Lazio in rimonta, grazie al magnifico colpo di tacco di Immobile, a Cagliari (2 a 2). La Fiorentina condanna, di fatto, il Benevento alla retrocessione, anche se ieri al Franchi la partita era poco più che un contorno, al pari del risultato finale. Hanno vinto i viola per 1 a 0 ma il pensiero collettivo, giustamente, è andato altrove. Ciao Davide, non ti dimenticheremo mai.