Due miti americani e universali: buon compleanno a Sharon Stone e a Topolino! Auguroni a questa splendida sessantenne che, nonostante il trascorrere del tempo, non ha smarrito neanche un po' della propria sensualità, di quel fascino garbato e ammaliante che la fece conoscere e apprezzare in tutto il mondo ai tempi di "Basic Instinct", di quella meraviglia "charmante" che l'ha resa una sorta di donna fatale, un'icona sexy alla quale, tuttavia, molti hanno sempre riconosciuto delle doti intellettuali che in effetti possiede e che la rendono una delle figure più stimabili del panorama artistico internazionale.
Sharon Stone, classe 1958: è incredibile pensare che abbia raggiunto un traguardo del genere per noi che siamo cresciuti con la sua leggerezza, per noi che ne abbiamo ammirato la poesia, per noi che abbiamo sognato davanti ai suoi film, commuovendoci per le sue interpretazioni ai limiti della perfezione.
Sharon Stone che nel 2001 subì un'emorragia cerebrale e, malgrado avesse solo il 5 per cento di possibilità di salvarsi, ha resistito ed è tornata alla grande non solo sulle scene ma anche sul palcoscenico ben più significativo della vita.
E poi la sua battaglia per un femminismo sensato, rispettoso, non esagerato, dalla parte dei diritti e della dignità delle donne ma senza mettere in discussione il romanticismo del corteggiamento, l'utilità di quel minimo di insistenza maschile che agevola i rapporti e la necessità di distinguere in maniera chiara e ferma fra un approccio magari irruente ma comunque in buona fede e la barbarie costituita da abusi e molestie.
Un simbolo di eccellenza dotato dell'umiltà e dell'eleganza dei grandi: sessanta di questi giorni, unica, grande Sharon!
E poi Topolino, il mito di Walt Disney: uno dei personaggi più amati, letti e ammirati in assoluto, ironico e protagonista di storie volte, per lo più, ad esaltare il mito americano e occidentale ma non per questo incapaci di esprimere valori universali. Grazie di cuore, Topolino: novant'anni portati benissimo!
P.S. Quest'articolo è dedicato a Piero Ostellino, scomparso sabato scorso all'età di 82 anni. Non condividevo quasi nessuna delle sue idee ma ero sempre ben felice di leggerle.