L'Italia e l'empowerment femminile: bene ma non benissimo
Contro gli stereotipi di genere, i dati italiani rispetto al 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile
Serena Mosso | 17 ottobre 2018

Passi avanti per l’Italia verso la realizzazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibilema si può e si deve migliorare.

Per quanto riguarda l’obiettivo 5 ("Raggiungere l'uguaglianza di genere e l'empowerment - maggiore forza, autostima e consapevolezza - di tutte le donne e le ragazze"), la campagna ASviS Un Goal al giorno parla chiaro: tra il 2010 e il 2016 è aumentato il numero di donne italiane presenti nei luoghi decisionali economici e politici (specie nella maggior parte dei Consigli regionali), la normativa relativa all'uguaglianza di genere si è fatta più consistente in materia di soccorso e assistenza alle vittime di violenza, sono aumentate le misure di conciliazione lavoro – famiglia. Nulla da eccepire sul piano teorico, ma è nel pratico che sussistono i problemi: è vero che la presenza di donne nei luoghi decisionali è aumentata (siamo al 13,3%) ma resta ancora bassa rispetto alla media europea (23,9%) e non è omogenea per tutte le regioni. I miglioramenti maggiori si sono registrati in Piemonte e Trentino – Alto Adige, ma in Basilicata la situazione è peggiorata rispetto al 2010 a causa dell’assenza di donne nei Consigli Regionali dal 2013 in poi.

Le tutele contro la violenza ci sono, ma occorre potenziare i centri e le case rifugio. Nella Legge sui crimini d’odio e la discriminazione mancano ancora i reati legati al sessismo.

La lotta agli stereotipi di genere non si fermerà qui.

 

La campagna ASviS Un Goal al giorno analizza la posizione italiana e regionale rispetto ai 17 Obiettivi, concentrandosi su ogni goal per 17 giorni. Se vuoi seguirla su Facebook e Twitter usa gli hashtag #RapportoASviS e #1Goalxgiorno.