Una delle migliori tecniche adoperate dagli antichi poeti comici e satirici greci e latini per suscitare il riso del proprio pubblico, era quella del dissacrare e ridicolizzare i grandi testi dei poeti epici e tragici, pieni di grandi eroi e grandi dei che davano sfoggio di altissime virtù in scene ricche di solennità e pathos tragico.
È un po’ quello che si può vedere oggi su alcune pagine che stanno letteralmente spopolando su Facebook, come “Apostrofare Catilina in senato facendogli sapere che ha rotto il…” o “Sei al classico se..”.
Su queste pagine è possibile leggere link e post estremamente esilaranti che hanno per oggetto vicende storiche, parti di testo e aneddoti di personaggi come Cicerone, Marziale, Cesare, Aristofane e tanti altri, spesso decontestualizzati e inseriti in vicende del tutto contemporanee. Un esempio? Quinto Fabio Massimo, condottiero romano famoso per la sua strategia dell’attesa, che viene incalzato da Paolo Bonolis e dal suo tormentone “Cosa fa? Mi cincischia?”
Non solo chi è dedito a questi studi per passione, ma chi scolasticamente, facendo magari il classico o lo scientifico, ha avuto a che fare con la traduzione delle versioni e lo studio di queste letterature, si divertirà spulciando tra queste pagine, vedendo statue greche dolenti del post sbornia del simposio, la faccia di Catone e la sua fissazione con la distruzione di Cartagine in scene di film moderni. E poi le mirabolanti e inaspettate risposte di Cicerone agli insulti ricevuti da un avversario in senato e il confronto tra le folle radunate dai Metallica e dai Pink Floyd che non sono niente in confronto all’impero messo insieme da Augusto.
C’è poi chi non si prende sul serio e gioca con gli utenti: si tratta del famigerato vocabolario di greco “Rocci”, noto per la difficoltà di consultazione e per la traduzione con parole italiane del tutto desuete. Chiunque faccia il classico sa di cosa sto parlando. Ed ecco che sulla pagina fan del Rocci si gioca con ironia sulla “grandiosità” del lessico greco con parole davvero assurde come “chserobalanisteon”, un aggettivo che significa “da usare in forma di supposta secca”!
Tutti i luoghi più divertenti e assurdi della cultura classica vengono condivisi su queste pagine, mettendo in gioco una materia, la cultura classica appunto, che per tradizione è sempre vista come austera, solenne e pesante, contornata da una comicità tipicamente “social”. Queste pagine ci mostrano come il mondo classico, seppure lontano nel tempo e nei costumi - ma non nei valori trasmessi - può anche suscitare una simpatia vivacissima alla luce di un umorismo moderno. Sono proprio gli utenti che con le loro segnalazioni arricchiscono quotidianamente la pagina, raccontando vicende personali o pubblicando post comici.
Ironizzare sulla morte di Plinio il Vecchio o sulle parole greche più assurde all’interno del Rocci, raduna su Facebook tante persone che, o per odio o per amore, comunque sono passate attraverso questo mondo.