Tutti gli studenti almeno una volta nella vita hanno marinato la scuola, sgattaiolando via per ritrovarsi a passeggiare al mare con i propri migliori amici e magari sono stati anche colti in flagrante dal genitore diffidente appostato davanti scuola. I luoghi prediletti? Andare al mare, al centro commerciale, da McDonald, ma anche a casa di un parente o in centro.
La sfida dello studente svogliato è elaborare il piano perfetto per una scusa a prova di genitore. Basti pensare che in Bulgaria c’è persino un mercato clandestino di pidocchi, venduti all’asta a ricreazione agli studenti in cerca di assenze giustificate.
I metodi più blandi sono sicuramente fingere la febbre (ad esempio mettendo il termometro vicino ad una fonte di calore) o fuggire proprio davanti all’ingresso di scuola, preparandosi come se fosse un qualsiasi giorno scolastico.
I metodi alternativi forniti dal Sacro Web sono infiniti: da come farsi venire la febbre con il dentifricio ad un’intera guida su Wikihow su come marinare la scuola e cosa fare se si viene scoperti dentro, vicino o lontano dalla scuola; un vero manuale di psicologia per principianti.
La notizia che imperversa maggiormente sul web, però, riguarda un’applicazione che ha spopolato in America, Kinvolved, per monitorare gli studenti e che ricorda in tutto e per tutto (salvo notifiche push) il registro elettronico italiano, l’incubo dello studente contemporaneo.
Se da un lato il danno è alla privacy, quello maggiore è alla libertà. Confidare ai propri genitori un’insufficienza nel momento più adatto o avvertire se si vuole fare un’assenza strategica è libertà così come fuggire con gli amici, magari per fare una passeggiata ai Fori Imperiali a Roma, sentendosi grandi e consapevoli delle proprie decisioni, un po’ come nella vita vera, non scolastica, in cui ci si prende la responsabilità delle proprie decisioni, venendo anche sgridati.
Marinare la scuola diventa in tempo reale di dominio pubblico. Il genitore ansioso, nella peggiore delle ipotesi, è in grado di scoprire voti e assenze del figlio grazie ad una semplice password per entrare nel sistema.
Sarà finita l’era delle fughe mattutine? Non credo proprio. Lo studente motivato riesce sempre a sfuggire alle costrizioni scolastiche con o senza la consapevolezza del genitore. Lo step successivo sarà installare qualche potentissimo software che il genitore antidiluviano sicuramente non saprà scovare e che bloccherà in maniera perenne l’accesso al sito della scuola. O, nella peggiore delle ipotesi, accadrà quello che è successo in una scuola superiore dell’Appennino in cui uno studente, rubate le credenziali di accesso di un insegnante, ha eliminato le assenze di un amico (Attenzione che questa soluzione è passibile di denuncia, ndr).