Saranno più di cinquecentomila i fortunati che compiranno 18 anni nel 2016. Fortunati perché potranno prendere la patente, firmare le giustificazioni a scuola? Anche. Ma la novità di quest’anno è che riceveranno 500 euro in regalo. Per il solo fatto di compiere 18 anni. Il nostro premier lo ha definito un investimento nella cultura dei giovani: il regalo infatti consiste in una card elettronica personale dal valore di 500 euro da spendere in tutti i circuiti telematici di pagamento a maggiore diffusione sul territorio nazionale. Permetterà l’accesso ad alcune iniziative culturali: una carta per andare al cinema, ai concerti, per visitare mostre, musei, teatri.
Non mancano però le critiche: c’è chi sostiene che il presidente concederà il bonus solo per comprare il favore dei neo-diciottenni, futuri elettori; chi lo ha definito “paghetta dello Stato” o “caramelle da distribuire ai giovani come contentino”. Per non parlare della polemica sull’esclusione dei diciottenni extracomunitari che, pur essendo nati e vissuti in Italia (la nostra legislazione ancora non prevede lo ius soli), non avranno diritto ai 500 euro.
In molti si domandano con quale modalità verrà distribuito il denaro e soprattutto come si farà a certificare che tutti i giovani lo utilizzeranno per eventi culturali e non, per esempio, investendoli per poter acquistare l’ultimo smartphone in circolazione.
Ma ci si è davvero chiesti cosa ne pensano i giovani, cosa ne vorranno fare loro di quei soldi? Noi lo abbiamo fatto. Molti giovani non conoscono ancora l’esistenza di questo bonus o non hanno ben chiaro che l’investimento del denaro è destinato esclusivamente ad eventi culturali. Alcuni ragazzi addirittura pensano che verrà dato un bonus ogni anno. Alla domanda: “Cosa faresti se il presidente Renzi ti concedesse 500 euro il giorno del tuo diciottesimo compleanno?”, la prima risposta è: un viaggio. Un viaggio che prevede le mete più lontane: Londra, New York, Tokyo.
Commenta un ragazzo: «Non ci penserei due volte e farei un viaggio, anche un viaggio è cultura». E la maggior parte delle risposte è più o meno su questo tono. Ma perché noi giovani vogliamo partire, proprio ora che neo-diciottenni superiamo l’ideale soglia che ci separa dal mondo adulto ed entriamo a far parte della società in piena regola? Forse è un modo simbolico per fuggire: fino a poco prima della maggiore età siamo considerati l’ultima ruota del carro e il nostro parere non viene preso in considerazione, poi ad un tratto ci dicono che abbiamo in mano l’Italia. Una bella responsabilità tutta insieme.
C’è chi invece il bonus lo spenderebbe per necessità più immediate, come l’acquisto di libri costosi o per le tasse universitarie per poter proseguire gli studi senza dover pesare sui propri genitori. Altri, poi, li utilizzerebbero per andare a qualche concerto rock o heavy-metal. E l’arte? In tanti hanno risposto di voler andare a vedere mostre in giro per l’Italia, dalla pittura alla fotografia. Solo pochi, invece, li spenderebbero per andare a teatro o al museo. Qualcuno scherza (almeno crediamo): «Io li userei tutti per rifarmi il guardaroba». E non manca chi li esaurirebbe in un colpo solo per l’ultimo modello di smartphone. Ma sono in pochi.
In realtà 500 euro non cambieranno la vita ai neodiciottenni, ma permettono loro di realizzare piccoli sogni. E, magari, di costruire qualcosa di utile a tutta la collettività. Dateci fiducia!