Un giorno a? Scienze sociali
Piccoli manager crescono (e non solo)
Il dipartimento di Scienze politiche dell?Università di Genova offre vari percorsi di studio che integrano conoscenze economiche, giuridiche e sociali per la formazione di profili specializzati
Alessandro Spigno | 27 aprile 2013
?Eh, ma voi lì, a Scienze politiche, non fate nulla!?. Mai fu detta cosa più sbagliata. Certo, rispetto a facoltà come Ingegneria o Medicina il carico di studio è ben diverso, ma ne è passata di acqua sotto i ponti da quando questo dipartimento veniva chiamato (con neanche tanto sottile ironia) ?Scienza delle merendine?.
La facoltà di Scienze politiche (anzi, dipartimento di Scienze politiche, facente parte della più ampia Scuola delle Scienze Sociali dopo la recente riforma dell?Ateneo genovese), in questi anni si è profondamente rinnovata, mantenendo i piedi saldi sulla tradizione, ma con la testa già nel futuro: in queste aule sono passati ? e passeranno ancora ? tantissimi manager, giornalisti, diplomatici, politici?
Eh si, avete capito bene! Avere nel proprio curriculum una laurea in Scienze politiche apre tantissime porte, e negli ambiti più disparati: si può provare la carriera all?interno delle istituzioni del nostro Stato, quella da giornalista, o addirittura sperare in un posto di lavoro nel consolato o nell?Unione Europea. Idee interessanti, certo, ma prima di arrivare ai risultati sperati, bisogna studiare, e non sempre le materie si rivelano alla portata di tutti.

Quale carriera scegliere?
Poco prima di ultimare l?iscrizione e diventare, ufficialmente, matricole del Genuense Athenaeum, dovrete scegliere tra due tipi di curricula: Scienze internazionali e diplomatiche (SID) e Scienze politiche e dell?amministrazione (SPA). Fate molta attenzione a questo passaggio: nonostante ci siano molte materie in comune, il SID propone di ?fornire gli strumenti critici e tecnici per un?analisi degli aspetti storici, economici, giuridici e sociali del processo di integrazione europea, nonché dei processi di globalizzazione e dei loro nessi con i problemi dello sviluppo mondiale?. Lo SPA invece vuole ?fornire una formazione a carattere interdisciplinare, aperta e polivalente, specificamente rivolta alla lettura critica delle dinamiche politiche, economiche e sociali dei diversi contesti operativi e all?acquisizione di capacità di intervento gestionale, organizzativo, di programmazione, relazione e comunicazione in ambito pubblico e privato, nei settori del governo e dell'amministrazione, della finanza, della comunicazione, dei servizi e dell'impresa? (cit. manifesto degli studi 2012/2013). Insomma, rimaniamo sempre nell?ambito delle Scienze politiche, ma il modo di intendere la materia è decisamente diverso.

Cosa dovrò studiare?
A proposito di materie, cosa studierà il neo-iscritto al dipartimento? Scienze politiche è da sempre considerata il giusto mix tra insegnamenti umanistici, linguistici, giuridici ed economici. Di fronte a voi troverete materie di tutti i tipi: alcune saranno approfondimenti di ciò che è stato già fatto alle superiori (specialmente se avete frequentato un liceo), mentre altre saranno completamente nuove. Il primo anno è considerato uno dei più difficili perché, oltre all?insegnamento di una lingua straniera a vostra scelta, vi dovrete misurare con gli esami ?scoglio? di Diritto pubblico e di Economia politica (gli esseri umani leggano Microeconomia): da una parte si studia il nostro ordinamento e il funzionamento della macchina politica italiana, dall?altro la ?scelta razionale del consumatore e del produttore?.
La bellezza di queste materie è direttamente proporzionale al carico di studio e alla difficoltà dell?esame: ci sono studenti che se le portano dietro fino alla laurea! Ma non vi nego che, quando il professore scriverà il voto finale sul vostro libretto, proverete una sensazione di liberazione e di soddisfazione unica. Proseguendo con gli studi vi imbatterete, poi, in una seconda lingua straniera (anche qui potrete scegliere tra inglese, francese e spagnolo) e in un nuovo turno di studi economici e giuridici: Diritto comparato, Diritto europeo, Macroeconomia ed Economia pubblica (o Economia internazionale per chi ha deciso di frequentare il SID).

E dopo?
Con l?attuale crisi economica e la conseguente scarsità di posti di lavoro disponibili, consiglio caldamente ai futuri studenti di Scienze politiche di seguire i corsi delle lauree magistrali: sono degli insegnamenti approfonditi di varie discipline che vi permetteranno di presentarvi al vostro futuro datore di lavoro con un grado di specializzazione elevato. La durata di questi corsi è di 2 anni e, attualmente, è possibile scegliere tra specialistica in Scienze internazionali e diplomatiche (con due curricula divisi in ?Studi internazionali ed europei? e ?Società, economia e politica del Mediterraneo), Amministrazione e politiche pubbliche e Informazione ed editoria (anche questo corso è diviso in ?Giornalismo culturale ed editoria? e ?Giornalismo politico e di pubblica opinione?). Se analizziamo i dati degli iscritti all?università di Genova, la laurea magistrale più in voga è proprio quella dedicata all?istruzione dei futuri giornalisti, sebbene, attualmente, questa ?scuola? non sia ancora stata riconosciuta dall?Ordine Nazionale dei Giornalisti e, quindi, i due anni passati sui libri non concorrano ad accumulare i crediti necessari per sostenere l?Esame di Stato per la qualifica di giornalista professionista.

Ho visto un posto che mi piace, si chiama mondo?
Rubiamo una frase da una celebre canzone di Cesare Cremonini per addentarci nel mondo che sta ?al di fuori? dell?università: non è una novità, infatti, che il dipartimento di Scienze politiche sia fortemente radicato sia sul territorio ligure, che sul suolo europeo. Sotto il capitolo ?attività formative a scelta? lo studente universitario potrà, infatti, decidere di guadagnare crediti necessari al conseguimento della laurea facendo uno stage di diversi mesi in una delle tante aziende, pubbliche e private, convenzionate con l?Ateneo genovese. Parlando, poi, di mobilità internazionale, anche la ex facoltà di Scienze politiche aderisce al programma Erasmus che, per chi non lo sapesse, prevede un periodo di ?trasferta? all?estero presso una università europea. È ovvio che, come in tutti i concorsi, verrà stilata una graduatoria per decidere ?chi andrà dove?. È importante però il numero di posti disponibili: per quanto riguarda l?anno accademico 2012/2013, infatti, il dipartimento ha messo a disposizione 54 slot sovvenzionati; questo risultato piazza, quindi, la facoltà di Scienze politiche al secondo posto in tutto l?ateneo, dietro soltanto a Lingue - dove l?Erasmus è praticamente obbligatorio.
Il viaggio alla scoperta di Scienze Politiche si chiude qui, ma il modo migliore per cercare di capire se, effettivamente, si sta facendo la scelta giusta è partecipare ad almeno una lezione: le aule dell?Albergo dei poveri e di Via Balbi sono aperte a tutti, ed è possibile conoscere gli orari attraverso il sito ufficiale www.scpol.unige.it. Qui potrete trovare informazioni per contattare i referenti, partecipare all?Open Day e scaricare materiale informativo.