Permettetemi di cominciare dal Parma, ossia da una squadra che dopo essere retrocessa, fallita ed essere stata costretta a ripartire dalla Serie D, dopo essere stata per oltre vent'anni una delle migliori squadre di Serie A, grazie alle reti di Ceravolo e Ciciretti, è tornata a casa. Non ce ne voglia il piccolo Frosinone, cui auguriamo ogni bene, al pari del Perugia del neo-allenatore Nesta, ma questa rinascita degli emiliani, capaci di tornare in Serie A in appena tre stagioni, conquistando altrettante promozioni, ha dell'incredibile e costituisce un immenso orgoglio per un calcio italiano in cerca di emozioni e storie da raccontare.
Complimenti ai ducali e speriamo che tornino presto ai fasti degli anni Novanta, quando costituivano l'isola felice del calcio italiano, possibilmente senza scandali in stile Parmalat e quei buchi di bilancio che lo hanno condotto drammaticamente nel baratro!
E arrivederci allo splendido Crotone di Zenga, una delle migliori realtà del nostro tempo, con ottime probabilità di risalire alla svelta e di costruire una compagine in grado di restare in pianta stabile nella massima serie.
Per il resto, al Napoli non sono bastati 91 punti per vincere lo scudetto, il che rende ancora meglio l'idea di quale impresa abbia compiuto quest'anno una Juve a fine ciclo e con molti dei suoi campioni più rappresentativi ormai stanchi e bisognosi di riposo e sostituti all'altezza.
E complimenti al Milan di Gattuso, capace di tornare a emozionare i propri tifosi e di ritrovare un gioco all'altezza della propria storia e della propria fama!
Non male, poi, la Roma di Di Francesco, terza con 77 punti e semifinalista in Champions, cui basteranno pochi innesti per confermarsi ai vertici del calcio italiano e internazionale.
Straordinaria la Lazio di Inzaghino, beffata immeritatamente dall'Inter di Spalletti ma comunque protagonista di un campionato esemplare, conclusosi con un quinto posto che costituisce un'ottima base per ripartire il prossimo anno alla conquista della zona Champions.
Al netto del quarto posto, i nerazzurri lasciano dietro di sé più dubbi che certezze, al pari della Fiorentina di Pioli che, comunque, con l'ottavo posto, ad un passo dalla qualificazione in Europa League, si conferma una squadra dalle prospettive rosee. Prospettive rosee che ormai non fanno più notizia quando si parla dell'Atalanta di Gasperini, settima e di nuovo qualificata in Europa League, anche se dovrà passare per i fastidiosi preliminari estivi (a meno che non salti la qualificazione del Milan per via delle note vicende societarie).
Dignitoso il campionato di Samp e Torino, salvezza comoda per Sassuolo, Genoa e Bologna mentre Udinese, Chievo, Cagliari e Spal hanno dovuto penare fino alla fine per rimanere in Serie A.
Arrivederci a Verona e Benevento che, insieme al Crotone, dovranno ripartire dalla cadetteria per provare a tornare in Paradiso. Lo auguriamo soprattutto ai campani che, al netto dei loro limiti e di una classifica oggettivamente deficitaria, hanno onorato al meglio la propria stagione, con una dignità e un orgoglio non da tutti.
Non saremo più la Mecca del calcio, e non lo siamo, ma guai a denigrare il nostro campionato che si è confermato anche quest'anno uno dei più vivaci ed equilibrati in assoluto.
Arrivederci ad agosto!