Stare a letto, col cellulare, causa disturbi del sonno. Questo il succo dell'ultima ricerca pubblicata su Jama Pediatrics che conferma il legame tra la salute dei giovani e i dispositivi elettronici. Come riporta il sito dell'Ansa, in Svezia l'autorità sanitaria sconsiglia ai bimbi sotto i due anni di essere esposti a qualunque tipo di schermo e intanto affiorano sempre di più le organizzazioni di genitori che si astengono dal dare gli smartphone ai propri figli. Un esempio è Smartphone Free Childhood, organizzazione nata a febbraio scorso nel Regno Unito che ha 60mila membri e si sta espandendo in Australia, Usa, Emirati Arabi, Brasile, Canada e Sudafrica. «Nell'era digitale gli adolescenti trascorrono più tempo che mai davanti agli schermi potenzialmente a scapito del loro sonno», scrivono i ricercatori della University of Otago di Dunedin, in Nuova Zelanda, che hanno analizzato il comportamento di 79 ragazzi tra gli 11 e i 14 anni.
Gli effetti negativi si osservano principalmente quando i dispositivi vengono usati una volta che ci si è messi a letto, non tanto nelle ore immediatamente precedenti. Secondo i ricercatori, «l'uso di schermi interattivi come giochi e multitasking è particolarmente problematico sebbene anche le attività passive su schermo come guardare i film fossero associate ad una durata del sonno più breve».
Sempre in Svezia l'autorità ha raccomandato agli adolescenti di non passare più di tre ore al giorno davanti ad uno schermo. «Sappiamo che l'uso dei media digitali può avere effetti negativi sulla salute, tra cui un peggioramento del sonno e sintomi di depressione», ha affermato il ministro degli affari sociali, Jakob Forssmed, come riporta The Guardian.
E in Italia quali sono le raccomandazioni? È noto che in occasione della ripresa della scuola tra le novità più importanti ci sarà lo stop ai cellulari in classe anche per scopi didattici e che, sempre in occasione della riapertura delle scuole, l'Istituto Superiore di Sanità consiglia di salvaguardare il sonno di bambini e ragazzi la cui perdita li fa diventare «irritabili e aggressivi» e «aumenta il rischio di dipendenze comportamentali». Da un'indagine dell'Iss sulla Generazione Z emerge che il 50% degli 11-13enni più a rischio di sviluppare dipendenza da social media dorme meno di sei ore a notte e quasi il 30% impiega più di 45 minuti per addormentarsi. E che il 30% di studenti a rischio di dipendenza da videogiochi ha dormito meno di sei ore a notte e quasi il 25% fatica ad addormentarsi.