Giornalisti italiani: un mondo al maschile
Sembra la ripetizione di quanto accaduto nello studio di Bruno Vespa a Porta a Porta, quando nella puntata del 18 aprile sono stati invitati ben sei uomini per parlare di diritto all'aborto. Ma questa volta a sfondo cartaceo. Sì perché nel mese di aprile è stata pubblicata l'opera Giornalisti italiani di Massimo Ferretti, che mette insieme una serie di "storie av-vincenti che tessono la trama della storia italiana". Peccato che a raccontarle ci siano solo giornalisti maschi, come fa ben notare The Period, e neanche una giornalista di sesso femminile. Dimenticanza anche stavolta? Possibile assenza di candidate valide? Pare quanto mai improbabile, ma oramai scripta manent, sarà per il prossimo.
Colpa delle mamme giovani
"Bebè davanti ai video troppe ore: è colpa delle mamme giovani". Questo il titolo di un articolo pubblicato l'8 maggio dalle cronache di Milano del Corriere della Sera, che riportano un'indagine fatta da Regione Lombardia e che coinvolge esclusivamente le madri. Ancora una volta l'educazione dei figli, le responsabilità riguardanti i loro malesseri e, soprattutto, le possibili colpe, sembrano ricadere sulla figura materna, mai condivise con quella paterna, figura spesso poco contemplata e mai chiamata in causa in situazioni del genere, come evidenziato da The Period. Dita sempre puntate, ma solo sulle mamme, uniche persone considerate deputate alla formazione dei figli, unici soggetti verso cui vengono indirizzate le critiche e che subiscono quotidianamente i giudizi e la disapprovazione della società.