Derisa in palestra per essere grassa
Andare in palestra è un'attività come un'altra e dovrebbe essere consentito a tutti nella piena libertà, eppure questo a Francesca non è stato permesso. In un video diffuso sui social, Francesca, ragazza napoletana, racconta l'episodio che la vede vittima di bodyshaming in palestra: "Ero sul tapis roulant, ho iniziato a sentire caldo e ho tolto la maglietta. Sotto avevo un completino. Ad un certo punto mi sono resa conto che un gruppo di ragazzi, di fronte a me, mi guardavano, parlavano tra di loro e ridevano. Gonfiavano le guance". Il video è diventato immediatamente virale e ha riportato all'attenzione il problema della grassofobia. "Le persone grasse vengono colpevolizzate o compatite – ha detto – quello che è successo ha poco a che fare con la salute. Da quando esisto in questo corpo grasso subisco tante discriminazioni, a tal punto da aver perso la fiducia nel mondo”. Ancora una volta la storia di Francesca ci insegna che chi non rispetta i canoni estetici imposti dall'opinione comune deve per forza aspettarsi le risatine e gli insulti, come se un giudizio sul nostro aspetto non pesasse sulla nostra sensibilità.
Sei incinta? Allora non ti assumo
Quanto volte l'abbiamo sentita questa storia? La racconta Barbara, donna di 29 anni, in una lettera a Fanpage.it, che quando ha scoperto di essere incinta nel maggio dell'anno scorso è stata poi licenziata dall'azienda per cui lavorava nel dicembre dello stesso, nonostante a giugno le fosse stato rinnovato il contratto a tempo determinato. "La mattina, appena entrata in ufficio, sono stata chiamata dal responsabile delle risorse umane e dalla mia referente che, quasi alzando gli occhi al cielo, mi ha detto: "Guarda, sei molto brava, peccato che tu sia incinta, il contratto non te lo posso assolutamente rinnovare. Mi sono informata per sapere se hai diritto alla Naspi e, visto che lo hai, stai a casa e pensa al tuo bambino". Negata anche la possibilità di essere assunta altrove, dato il suo stato di gravidanza, Barbara ha dovuto ripiegare sul sussidio di disoccupazione. “Si parla tanto di aiuti per la natalità, ma nessuno pensa a come tutelare chi perde il lavoro per un figlio in arrivo che viene visto come un difetto. A questo punto mi domando: se la natalità è fortemente in calo, non è forse il caso di capire che oltre all'aspetto economico debba essere rivisto anche il tema della tutela del lavoro?".