I capi di Hamas non sono negli ospedali
In queste settimane di guerra, purtroppo le strutture sanitarie non sono state risparmiate da bombardamenti e incursioni. L’esercito israeliano si è sempre difeso sottolineando che gli ospedali fungerebbero da nascondigli per i leader di Hamas. Una delle loro prove sta in un video che mostrerebbe una lavagna con dei “turni di sorveglianza” degli ostaggi da parte dei capi dell’organizzazione. Falso: traducendo dall’arabo, le scritte sulla tabella sono semplicemente i giorni della settimana.
Nessun bombardamento sui pozzi d’acqua
Un video virale mostrerebbe l’esercito israeliano bombardare con dei droni un insieme di palestinesi intento a rifornirsi di acqua presso un pozzo. Sebbene il filmato sia vero, è decontestualizzato: nulla a che vedere con la Palestina, ci troviamo in Sudan e ad essere bombardati dall’esercito nazionale sono dei miliziani mercenari che lottano contro il potere statale.
Il piccolo Annas non esiste
In molti si sono commossi nel leggere la storia del piccolo Annas, un bambino palestinese morto sotto i bombardamenti mentre stava supplicando di avere un bicchiere d’acqua, un bene ormai scarso a Gaza. Tuttavia, il bambino non è mai esistito e sebbene siano molti gli “Annas” nella Striscia, non ha senso addentrarsi in una propaganda sensazionalista e pietista. Le storie vere, purtroppo, bastano.
Nessun finto morto a Gaza
Sono drammatiche le immagini dei cadaveri a Gaza, avvolti in sacchi bianchi e seppelliti in fosse comuni d’emergenza. C’è però chi sostiene siano false, create ad hoc per suscitare scandalo contro Israele: coloro che credono a questa teoria fanno spesso riferimento a una foto che ritrarrebbe una persona (secondo la loro lettura, un figurante), avvolta in un sacco per cadaveri, assolutamente in vita e intenta a chattare sul cellulare. Ma l’immagine è falsa; è stata scattata in Thailandia e si tratta di un bambino vestito per halloween.
I bambini israeliani non vogliono uccidere
Un video è tornato a diffondersi su X dopo l’inizio del conflitto tra Israele e Hamas: mostra dei bambini israeliani mentre vengono sottoposti ad alcune domande relative ai palestinesi. In particolare viene chiesto cosa farebbero se si trovassero davanti a un coetaneo arabo: i sottotitoli indicano che la risposta sia “Lo ucciderei”. In realtà, la traduzione corretta sarebbe “Avrei paura che mi uccidesse”, quindi l’esatto opposto. Non è una frase incoraggiante, ma certamente lascia intendere che i bambini israeliani non hanno sete di vendetta nei confronti dei bimbi palestinesi.