Il 25 novembre in 500 mila hanno sfilato nelle strade di Roma: uomini, donne, bambini di ogni età, anziani e ragazzi uniti in una sola voce, un solo grido altissimo e feroce che ha raggiunto il cielo e chi non ha più la voce per gridare. Zai.net non poteva mancare. Tu perché sei qui?
Alessandro ha 20 anni, è qui perché "C'è un problema culturale che è di tutti, non appartiene alle donne ma a tutti i cittadini, che dovrebbero lottare insieme per cambiare qualcosa nel futuro".
Emma ha 34 anni, è incinta. Ha paura perché non vuole che la sua bambina cresca in un mondo che la discriminerà e le farà pagare il conto per il solo fatto di essere nata donna, un mondo in cui qualcuno decide per te "perché sei femmina e quindi non vali". Giulia ha 56 anni e gli occhi pieni di rabbia e di dolore. "Insieme siam partite, insieme torneremo, non una, non una di meno". Marzia è un'insegnante e lotta perché le donne si riprendano la loro libertà. Lotta perché "Bisognerebbe ricordare il diritto di esistenza dell’aggressività femminile come legittima difesa dei propri confini, dello spazio sacro, del diritto inviolabile alla stanza tutta per sé".
Lorenzo ha 78 anni, sua moglie non c'è più e se li ricorda bene i tempi in cui era fin troppo normale che una donna venisse presa a schiaffi perché la camicia non era stirata bene. "Mi sono sempre indignato perché trovavo inconcepibile che una creatura così perfetta come la donna, creatrice di vita, venisse sottoposta a un tale trattamento. Non ho mai trovato un terreno fertile che accogliesse questa rabbia. Mia moglie non c'è più, oggi lotto per lei, per le mie figlie, per le figlie di tutti quei genitori che piangono sulle loro fotografie". Alice ha 19 anni e salta, grida, è la ragazza più arrabbiata che io abbia mai visto. Un bambino chiede al papa "Perché le persone come la mamma e Franci sono arrabbiate? Tutti vogliono bene alla mamma". Il papà lo prende in braccio e inizia a spiegargli qualcosa che non riesco a sentire, ma sono sicura che crescerà un uomo rispettoso.
Ludovica forse è ancora troppo piccola per avere paura, è sicura sulle spalle del suo papà e alza un foglio con un disegno pieno di colori. Nell'immagine si vedono un uomo e una donna che si tengono la mano, poi una scritta: "Uomini e donne sono la stessa cosa. Pace per tutti".