La rivincita dei social
Da fonte di divertimento a mezzo di informazione fondamentale per la liberà di opinione
Gaia Canestri | 5 agosto 2024

Qual è la prima parola che vi viene in mente pensando ai social? Sicuramente non “informazione”, forse penserete a parole come “intrattenimento” o “svago”, ma nella delicata situazione geopolitica che stiamo vivendo da mesi, i social assumono tutto un altro significato. Non più solo luogo di divertimento, ma un nuovo mezzo capace di dare la voce a tutte le posizioni, una piattaforma che racconta e mostra una verità che spesso non riusciamo a percepire aff idandoci esclusivamente ai mezzi di informazione tradizionali. Ecco i profili social che non potete ignorare se volete rimanere informati sul conflitto tra Israele e Palestina ascoltando più di una versione della realtà.

Cecilia Sala

Cecilia Sala è una giornalista italiana di 28 anni che scrive per Il Foglio. Ha seguito sul luogo il conflitto tra Russia e Ucraina e successivamente quello tra Israele e Palestina. Sul suo profilo social troverete un’analisi della situazione geopolitica attuale ma anche il racconto, le parole e le storie delle persone del posto. 

Geopop

Geopop é un canale YouTube che divulga contenuti scientifici e di geopolitica. Se volete scavare nelle ragioni storiche del conflitto in atto e capire come si è arrivati alla situazione attuale, siete nel posto giusto.

Motaz Azaiza

Che volto ha la guerra? Ce lo mostra Motaz Azaiza, fotografo palestinese che con le sue foto descrive la guerra in tutta la sua atrocità. Così i numeri e i racconti si trasformano in scatti fotografici, immagini che non scorrono via come le parole dei giornali e che rimuovono quel velo trasparente che copre gli occhi di chi segue la guerra dalla propria casa sicura.

Ispigram

Ispi, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, è approdato anche su Instagram. Sul profilo troverete centinaia di post che risponderanno a tutte le vostre domande. Ispi fornisce dati e approfondimenti sulla guerra, ma é anche un ottimo metodo per comprendere le radici del conflitto in modo semplice.