Dopo la mobilitazione nazionale di diverse città italiane, tenutasi nello scorso mese di maggio, contro il caro affitti e la carenza di alloggi, l'inizio di un nuovo accademico nelle università italiane riaccende la questione dell' esoso costo degli affitti per gli studenti universitari, e riappaiono numerosi tendaggi nei luoghi simbolo della cultura per protestare contro una situazione oramai insostenibile.
Affitti esorbitanti
Come riportato da Il Post, i manifestanti hanno piantato le tende presso alcuni atenei, come l’Università Sapienza di Roma e il Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino. Il problema assume una gravità maggiore in una città come Milano, dove, a partire dal 12 settembre, un gruppo di manifestanti ha piantato le tende davanti al Comune e alle sedi principali del Politecnico e dell’Università Statale.
Milano, infatti, secondo una rilevazione dell’ente di ricerca indipendente Scenari immobiliari, è la città italiana dove gli affitti sono più alti. Nel primo trimestre del 2023, infatti, un canone d’affitto medio per una stanza a Milano ammonta a 810 euro, contro i 630 di Roma e i 530 di Bologna. Come risolvere la questione allora?
La proposta del comune
Per rispondere alla carenza di alloggi per studenti il Comune di Milano ha presentato un piano per aumentare il numero di alloggi disponibili per gli studenti universitari della città, ovvero il "Progetto studentato diffuso", che interesserà un totale di 600 posti letto (311 unità abitative) con stanze ad un canone mensile tra i 250 e i 350 euro al mese per studentesse e studenti. Gli alloggi sono stati individuati da MM Spa all’interno dei complessi di Edilizia Residenziale Pubblica ed è prevista una riqualificazione complessiva degli appartamenti.
L’assessore alla Casa, Pierfrancesco Maran, dice che questi alloggi sono appartamenti al momento vuoti che devono essere completamente o parzialmente ristrutturati, con una spesa a carico del Comune tra i 500 e i 600 euro al metro quadro. Il progetto di studentato diffuso dovrebbe essere finanziato con un investimento tra i 10 e i 15 milioni di euro, a spese del comune, ma puntando anche ad usufruire dei fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attualmente bloccati. Il PNRR infatti stanzia 960 milioni di euro per finanziare la creazione in tutta Italia di 60mila posti letti per studenti universitari entro il 2026.
La reazione degli studenti
I rappresentanti degli studenti che stanno organizzando le manifestazioni si sono detti parzialmente soddisfatti della proposta presentata dal Comune, ma hanno anche specificato che gli appartamenti riqualificati per gli studenti non dovranno essere sottratti a famiglie svantaggiate o a persone aventi diritto ad un alloggio pubblico. La portavoce del movimento, Barbara Morandi, ha aggiunto che il piano del Comune non basterà, e per questo gli studenti hanno contribuito con alcune loro proposte: come l'aumento della quota di alloggi pubblici sul totale dei nuovi costruiti, e la modifica dei criteri per cui il Comune può fare convenzioni con gli studentati privati.